Teatro Apollo, il restauro che non finisce mai

Alcuni cittadini non hanno perso l’occasione di segnalare allo Sportello Dei Diritti che da anni si attendeva la fine della prima fase dei lavori che avrebbero dovuto portare agli antichi fasti il grande teatro che si trova su via Trinchese

Un'enorme telone che riproduce la bella ed imponente facciata neoclassica dello storico Teatro Apollo che si trova nel centro di congiunzione tra il centro storico ed il centro "moderno" della città di Lecce: dietro si cela un vero e proprio monumento della cultura cittadina coperto da tempo per lavori di restauro ed ora dalla sua stessa immagine e dalla frase che appare beffarda "Lecce Città Candidata a Capitale della Cultura Europea".  Lo segnala in una nota Giovanni D’Agata, Presidente dello ”Sportello dei Diritti“, su segnalazione dei cittadini preoccupati per i ritardi.

Come si legge nella sua nota, è questa l'eloquente fotografia di quello che per un turista o un visitatore potrebbe apparire come un semplice cantiere in attesa dell'esito circa il giudizio sull'importante evento del 2019 che potrebbe rilanciare ancor di più l'immagine della città in Europa e nel Mondo, mentre si tratta di un modo per far quasi dimenticare, per nascondere sotto il tappetino, la polvere dell'ormai annoso restauro, dopo anni di abbandono, di questo importante pezzo della storia del capoluogo leccese.

E così alcuni cittadini non hanno perso l'occasione di segnalare allo "Sportello dei Diritti" che da anni si attendeva la fine della prima fase dei lavori che avrebbero dovuto portare agli antichi fasti il grande teatro che si trova su via Trinchese e che purtroppo da lungo tempo ormai, la fascia delle recinzioni di un cantiere stringendone il percorso pedonale e creando nelle sere di maggior affollamento un imbuto che rallenta il cammino a chi percorre l'importante arteria pedonale di congiunzione tra piazza Sant'Oronzo e piazza Mazzini.

Un vero e proprio obbrobrio, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" che rivolgendosi all'amministrazione comunale, rilancia la necessità di affrettare i lavori di restauro se si vuole veramente dimostrare di essere degni del marchio di "Capitale della Cultura Europea 2019".



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