“Trasporto pubblico inefficiente e inefficace”. La Cisl scrive a Emiliano e a Gabellone

Antonio Nicolì e Giovanni Conoci scrivono ai presidenti di Provincia e Regione. Al centro della missiva, la situazione del trasporto pubblico salentino.

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Si parla da troppo tempo di sistemi di trasporto locali poco efficienti e troppo poco spesso all’avanguardia. In Salento, da anni la gestione del trasporto pubblico su gomma e su binari – garantiti a livello provinciale rispettivamente da STP e FSE – sono sotto la lente di ingrandimento per disagi, ritardi e malfunzionamenti.

Oggi nella vicenda si inserisce la lettera che Antonio Nicolì, segretario generale della Cisl di Lecce e Giovanni Conoci, segretario territoriale Fit Cisl Lecce, hanno inviato al Presidente della Provincia Antonio Gabellone, al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all’assessore ai Trasporti in Regione Puglia Antonio Nuziante.

“La mobilità pubblica delle persone, anche all’interno di un territorio delimitato quale può essere il Trasporto Pubblico Locale – scrivono dalla Cisl – attiene ad un diritto costituzionale che rappresenta e supporta, o addirittura ne diviene motore, lo sviluppo più o meno ordinato dello stesso territorio al punto che si può affermare che, attualmente, in assenza di un adeguato sistema di TPL (efficiente ed efficace) i cittadini sono privati sia del diritto alla mobilità ma anche di ogni previsione di sviluppo.

Le esigenze di trasporto sono molteplici e l’inadeguatezza del sistema di TPL, fuori da una visione complessiva, scollegato nelle sue parti essenziali, approssimativo nei collegamenti dei suoi centri d’interesse, è indubbiamente l’elemento che ha caratterizzato sinora il sistema di trasporto nel Salento”.

Richiesta di mobiltà crescente: “ma le imprese faticano”

Nicolì e Conoci proseguono. “È di tutta evidenza che, pur nel quadro complessivo del Piano Regionale dei Trasporti e del Piano Regionale dei Servizi, la gestione del trasporto non può essere appannaggio delle sole aziende operanti sul territorio e dei loro interventi più o meno interessati, pena l’incompletezza di una visione generale in tal caso più asservita alle sole esigenze delle aziende, molto meno a quelle del territorio, per cui il servizio stesso finisce per diventare  elemento di distrazione di uno sviluppo ordinato piuttosto che sua possibilità di supporto.

Fatte queste importanti premesse, la situazione salentina è proprio nella fase che adesso vi è una domanda di mobilità pubblica via via crescente in tutti i settori mentre le aziende faticano a dare un’adeguata risposta per l’assenza del quadro d’insieme di cui sopra, rispondente ai bisogni dell’area salentina.

Nel frattempo forti novità sono intervenute a rendere, forse, necessario un aggiornamento del Piano in funzione di una sua veloce applicazione; il riferimento è soprattutto al passaggio societario di FSE a FS con tutte le sue implicazioni, il boom turistico che sta vivendo il Salento, e la previsione delle gare a cui il TPL sarà soggetto nel 2018.

Tre gli aspetti sotto osservazione

Il primo aspetto rileva principalmente per la parte ferroviaria, di cui FSE è la sola detentrice nel Salento, parte che nel Piano è espressa come fondamentale nelle sue direttrici di penetrazione del territorio anche, ma non solo, per le previsioni normative europee, nazionali e regionali, sulla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera.

Il secondo aspetto, quello turistico, rende merito finalmente alla vera vocazione del territorio salentino con tutte le sue bellezze e le sue località oggi scoperte a livello internazionale ma che per essere visitate necessitano di giusti e moderni collegamenti.

Il terzo aspetto rileva da un punto di vista normativo e risponde alle esigenze della concorrenza delineate dall’Unione Europea per i paesi aderenti.

La programmazione regionale, le coordinate del Governo a FS sulla gestione di  FSE, gli interessi futuri di FSE stessa e gli interessi di tutte le altre aziende sono adesso da confrontare e coordinare nel Piano di Bacino della Provincia (attuale ATO) al fine di programmare un’offerta trasportistica coerente con le aspettative e gli interessi del territorio salentino guardando alle sue necessità di mobilità e di sviluppo”.

Quindi la richiesta alla Provincia di “conoscere lo stato di avanzamento di questo importante strumento di programmazione e eventualmente di riprenderlo per aggiornare o modificare le parti necessarie ai sensi della stessa Legge Regionale, con il fine di dargli piena attuazione nel più breve tempo possibile”, concludono.



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