Nella rivoluzione della Sanità pugliese tanti sono i cambiamenti a cui si assisterà. Così come ricorda Cesare Mazzotta, presidente dell’Associazione Salute Salento, la promessa del governatore di Puglia, Michele Emiliano, è stata chiara “La vocazione al sociosanitario e al territorio deve essere molto più spiccata rispetto al passato”. Quindi, nel piano di riordino – nelle intenzioni della Giunta regionale – ci sarà un’inversione di tendenza.
A quanto si apprende, una parte cospicua dei fondi Fesr (404 milioni di eur) saranno funzionali al piano di riconversione degli ospedali dismessi sparsi sul territorio.
Nei programmi vi è anche l’allestimento di ambulatori, l’acquisto di tecnologie e il completamento dei lavori per realizzare in via Miglietta (annesso all’ex Fazzi) un Polo di riferimento territoriale per il progetto “Donna e percorso in rosa”.
Una struttura integrata e molto importante, che vuole potenziare la prevenzione e la cura delle patologie tumorali della sfera femminile. Il tutto mediante l’ammodernamento della dotazione tecnologica strumentale di diagnostica per immagini.
L’intervento, così come riporta Salute Salento, dotato di 12 milioni e 600mila euro, è inserito fra le priorità della programmazione con fondi Fesr 2014-2020.
E quindi, screening senologico, screening del papilloma virus (Hpv), endometriosi e tutte le patologie oncologiche delle donne salentine saranno diagnosticate e curate nel Polo Donna e Percorso in Rosa.
È solo una questione di tempo. Entro 90 giorni si completerà l’iter necessario per mettere mano al progetto di riconversione dell’ex Dispensario antitubercolare, che era stato affidato all’impresa Infra Srl di Napoli, il 26 marzo 2012.
Successivamente, a lavori avviati e mai conclusi, la Asl si era vista costretta a rescindere il contratto il 15 maggio 2015. Non prima di aver intimato alla ditta napoletana di ultimare i lavori. Alla ditta Infra, che si era aggiudicata la gara con un ribasso del 56,11%, sono stati addebitati da parte dell’Azienda Sanitaria gravi inadempimenti, gravi irregolarità e ritardo nell’esecuzione dei lavori. Ma questa è un'altra storia.
