Una giovane turista in vacanza a Lecce incrocia lo sguardo di una mendicante e resta colpita: ‘aiutate la signora Marilena’

Una giovanea turista in vacanza a Lecce, ha incrociato lo sguardo della signora Marilena che chiedeva l’elemosina su Corso Vittorio Emanuele. Una volta tornata a casa ha raccontato l’incontro sul suo blog e ci ha scritto ‘non ignorate questa piccola-grande donna’.

Sono tanti, tantissimi i turisti che stanno affollando il Salento d’estate. Finite le vacanze, molti di loro tornano a casa mettendo in valigia un bagaglio di ricordi fatto di momenti unici e indimenticabili. Portano via i sapori di questa terra, i colori del mare, della sabbia e del tramonto, la bellezza dei centri storici e dei vicoletti, l’imponenza e la semplicità dei monumenti famosi e meno conosciuti. Una piccola ‘ospite’ di Lecce, terminato il giro nel capoluogo barocco, ha affidato al suo blog il racconto di un viaggio unico e che – a suo dire – le ha sconvolto l’anima.
  
«Mi sono innamorata di Lecce – scrive Silvia, originaria di Trento – non sembra una città del sud e sfido chiunque a non scambiarla per le più glamour Milano, Torino, Bologna. Mi sono avventurata tra le sue vie con gioia, ho assaggiato profumi particolari – cuoio, terracotta, cartapesta, cotone – e ammirato opere artigiane di inestimabile valore». La turista stava per andare via ‘a cuor’ leggero quando sulla strada del ritorno la sua vita «tutta pailettes rosa e souvenir colorati» si è momentaneamente ingrigita.
  
Il motivo? Un incontro casuale che l’ha toccata nel profondo tanto da spingerla a prendere carta e penna, anzi il computer, e scrivere alla nostra redazione. Mentre passeggiava tra i vicoletti del centro storico ha incrociato lo sguardo della signora Marilena, una piccola-grande donna che, con dignità, chiedeva l’elemosina su Corso Vittorio Emanuele. Il ritratto che la ragazza fa della “mendicante” è toccante «Una signora distinta, a modo – scrive – sedeva composta su un cartone mezzo rotto avvolgendo le mani attorno all'esile corpo segnato dalla vita. Nei pochi minuti nei quali le ho rivolto la parola mi ha insegnato più di quanto io abbia imparato a scuola in tredici anni».
  
Nei momenti trascorsi insieme, l’anziana le ha raccontato di aver lavorato per anni, ma ora con una pensione di poco più di 500euro riesce a malapena a pagare l’affitto. Per questo, non riuscendo a far fronte alle difficoltà quotidiane è costretta a chiedere un obolo a chi nota il suo  bisogno.  
  
«La signora Marilena – si legge – quando ha saputo il mio nome, mi ha citato A Silvia di Leopardi, anziché chiedermi denaro e quando le ho chiesto una foto insieme, si è coperta il viso per vergogna – non dell'elemosina, no, ma perché “nelle foto esco un mostro”, ha detto. E invece, signora Marilena, lei è proprio bella».
  
I mostri siamo noi, ci scrive, perché a volte quando ci chiedono un euro per magiare ci voltiamo dall’altra parte senza immaginare le storie che si possono nascondere dietro quella mano tesa. Per questo, la piccola turista ha deciso di contattare la nostra redazione, per chiedere ai leccesi di non ignorare la donna «vi scongiuro – conclude – portate un euro ciascuno alla signora Marilena da parte mia. Datele un pezzo di pane, parlate con lei. Abbracciatela. Confortatela. Come se fosse vostra nonna, vostra madre. Mi avete accolta nella vostra stupenda città a braccia aperte, voltatevi verso le vostre mura ed abbracciate lei per me».



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