Una serenata sotto Palazzo Carafa, così i Tunas salutano Lecce

Lo spirito spagnolo e romantico sbarca a Palazzo Carafa. I Tunas dell’Università di Zamora hanno salutato il capoluogo salentino con una serenata dopo il soggiorno durato circa quattro giorni. Goliardia, sorrisi e cultura iberica hanno allietato i passanti del centro storico.

Lo spirito spagnolo e "romantico" sbarca a Palazzo Carafa. I "Tunas" dell'Università di Zamora hanno salutato il capoluogo salentino con una serenata dopo il soggiorno durato circa quattro giorni. Goliardia, sorrisi e cultura iberica hanno allietato i passanti del centro storico. I nove musicanti armati di mandolino, percussioni e chitarra, inoltre, hanno voluto omaggiare con una targa rappresentativa l'Assessore Andrea Guido e il Presidente del Consiglio Comunale Alfredo Pagliaro. 

Una serenata che sapeva tanto di flashmob, in perfetto stile spagnolo e con tanto di donzella innamorata affacciata al balcone della Sala del Consiglio Comunale di Palazzo Carafa. In questa maniera i tunas dell'Università di Zamora, una delle tuna più romantiche che si possono incontrare in tutta la Spagna, hanno salutato la città di Lecce prima di riprendere il proprio viaggio dopo un soggiorno durato circa 4 giorni e che ha visto i giovani cantori portare goliardia, sorrisi e cultura iberica tra le vie del centro storico leccese.

I nove musicanti, armati di mandolino, percussioni e chitarra hanno dato vita ad una vera e propria serenata sotto gli occhi dei passanti divertiti i quali si sono affollato numerosi intorno alla simpatica compagnia.

Dopo l’esibizione i tunas hanno voluto omaggiare l’Assessore Andrea Guido e il Presidente del Consiglio Comunale Alfredo Pagliaro con una targa rappresentativa che ricorderà per sempre il loro soggiorno a Lecce. Una tradizione, quella dei cantori spagnoli, che risale al XIV secolo quando Alfonso X, “Il Saggio”, indicò nel suo Codice Sette Giochi (1348), i tunos come menestrelli di corte. La congrega dei tunas in origine riuniva gli studenti che, per le loro condizione economiche non potevano permettersi gli studi.

Questi suonando con la chitarra e il mandolino e cantando canzoni popolari, cercavano nelle locande e nelle taverne di ottenere dei soldi e una ciotola di zuppa per potersi mantenere. Essi utilizzavano anche leloro abilità musicali per corteggiare le fanciulle, alle quali dedicavano canzoni d’amore.  Attualmente lo spirito dei tunas mantiene gli stessi principi goliardici, infatti gli studenti recitano e cantano per finanziare i loro studi,  migliorando e diventando così un gruppo di alta qualità, che viaggia  costantemente in giro per il mondo insegnando la cultura e le tradizioni spagnole .



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