Non si placa, e non potrebbe essere altrimenti, la polemica sorta dopo l’elezione del nuovo presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università del Salento avvenuta ieri in un clima tutt’altro che sereno. Con gli umori già abbastanza provati da due precedenti adunanze ‘andate a vuoto’, ieri la fumata bianca, con l’elezione di Robert D’Alessandro.
D’Alessandro, eletto nel CdS tra le fila dell’associazione studentesca Link, ha ottenuto il maggiorn numero di preferenze, ma dalla sua stessa associazione sono piovute polemiche. Qualcuno, infatti, in un comunicato inviato agli organi di stampa ha chiesto a D’Alessandro di fare un passo indietro. Perché? Il suo nome non era quello uscito fuori dall’assemblea interna del movimento.
A elezione avvenuta, però, sono i molti della stessa Link che prendono le distanze dalla comunicazione diramata ieri a firma ‘Link Lecce Coordinamento Universitario’. Senatori accademici, membri del Comitato Unico di Garanzia, del Cus e altri studenti dello stesso Consiglio degli Studenti eletti con Link, a loro volta, hanno ‘disconosciuto’ il comunicato post-voto di ieri.
‘Ci tengo a ribadire la mia più totale disapprovazione nelle idee espresse nel comunicato che ieri è stato inviato a nome di tutta Link Lecce – chiosa Natalie Antonazzo, senatrice accademica. Da militante e rappresentante, poi da membro del Coordinamento a di comunicati, articoli e attacchi ne ho visti tanti ma quello che ieri la mia associazione ha deciso di far arrivare sui giornali facendosi portavoce di un pensiero unilaterale che a tutti gli effetti non esiste, penso che sia quanto di più becero mai visto. Robert D'Alessandro è stato eletto con Link al CdS ed è diventato presidente del CdS grazie a Link perché qualcuno -più di qualcuno a dir la verità- in lui c'ha sempre creduto e per me questo è importante’.
A fare da eco è anche l’altro senatore di Link Davide Manfreda, il quale ribadisce che ‘per proteggere i valori di questa associazione e della rappresentanza studentesca mi vedo costretto a chiedere le dimissioni del coordinatore Pantaleo Sergio, che già da tempo non gode della fiducia da parte di molti degli eletti. Altresì ritengo gravissima la condotta del coordinatore nazionale Alberto Campailla, in quanto ha avallato questo comportamento: chiediamo anche le sue dimissioni per evidente incompatibilità col mandato datogli’.
Insomma, in molti eletti tra le fila di Link lamentano come nella loro stessa associazione esistano due pesi e due misure: ‘se si decide di andare contro il volere dell’assemblea disertando il consiglio degli studenti si viene assolti – scrivono gli studenti – se invece i consiglieri di Link eleggono democraticamente un nome diverso da quello che viene proposto in un'assemblea di fatto delegittimata, si diventa dei militanti che in maniera calcolata e organizzata violano la decisione dell’assemblea’.
Parole decisamente forti e che potrebbero portare a questo punto a una insanabile frattura interna. ‘C’è da aggiungere – prosegue la nota – una precisazione importante: l'assemblea che si è svolta lunedì vedeva la non partecipazione di una parte dell'associazione che in quell’occasione ha fatto pervenire una lettera in cui rinnovava la proposta di Robert D’Alessandro come presidente del Consiglio degli Studenti e comunicava che alcuni militanti non avrebbero volutamente presenziato all'assemblea in segno di protesta nei confronti di chi pensa di poter convocare o meno, giostrare, manovrare e strumentalizzare assemblee ordinarie a proprio piacimento, svuotandole del ruolo sovrano attribuito loro dallo Statuto’.
A margine delle polemiche sono arrivate anche le parole dello stesso Robert D’Alessandro, a tutti gli effetti presidente del Consiglio degli Studenti grazie ai 13 voti ottenuti sui 22 totali: ‘trovo davvero apocalittico lo scenario che una certa parte di Link Lecce sta generando all'interno della rappresentanza studentesca dell’Unisalento – lamenta. Ancor di più se a sostegno di quanto si legge sui giornali ci sia dietro anche il coordinatore nazionale della stessa associazione. Iniziano a mancare i presupposti fondamentali del dibattito politico-associativo che dovrebbero avere a che fare con un'associazione di rappresentanza studentesca di sinistra che pone le sue basi sul sano terreno della democrazia rappresentativa. Si ammette una visione errata di ciò che poi dovrebbe essere un organo istituzionale quando le decisioni vengono prese esclusivamente in una assemblea: non si possono confondere i due piani, associativo e istituzionale, nella legittimazione di un presidente che deve essere di garanzia per tutti i componenti del consiglio, indipendentemente dal gruppo consigliare di appartenenza. Avviare un dibattito all'interno dell'associazione sulla proposta di presidenza è legittimo, ma allo stesso tempo bisogna garantire un organo istituzionale di tutti gli studenti e non di una sola associazione’.
Rivendica, poi, il suo lavoro svolto a servizio di Link in questi anni, D’Alessandro, che attacca: ‘mi sembra di aver ottemperato ai miei doveri da militante e membro del coordinamento, partecipando alle fasi che la nostra associazione richiede per il funzionamento della stessa. Qualora non l'avessi fatto ho sempre ribadito le ragioni prettamente politiche delle mie azioni. Non vorrei credere che, invece, qualcuno in maniera “calcolata e organizzata” stia pensando di espellermi dall'associazione’.
A sostegno del neo presidente, inoltre, è anche pervenuta una lettera a tutti i militanti di Link dove dieci consiglieri degli studenti eletti con la Lista Link – Liste Indipendenti abbiano ulteriormente palesato il sostegno al candidato Robert D’Alessandro.
‘Si evince una netta incapacità politica del coordinatore di ricoprire quel ruolo – conclude il duro e corposo comunicato – in mancanza di una autorevolezza politica all'interno dell'associazione più volte messa in discussione da un certo numero di militanti. Ed è paradossale che in tutto ciò si prenda solo ed esclusivamente in considerazione ed il piano associativo sulla discussione della presidenza, sminuendo le oltre 890 preferenze personali (solo di Link) che hanno conferito un mandato di rappresentanza studentesca ai consiglieri che hanno votato l'attuale presidente del consiglio’.
