Università e Monteco per una periferia senza scarti. Viaggio tra filosofia e territorio

Presentato nelle sede dell’Università del Salento il progetto ‘Periferie senza scarti’, nato dalla collaborazione con Monteco e coordinato dalla prof. Nadia Bray.

Tutto nasce dall’intelligenza brillante di Nadia Bray, ricercatrice di Storia della filosofia medievale nell’Università del Salento che in collaborazione con il corso di laurea di Filosofia ha promosso il “laboratorio di congetture filosofiche per il territorio. Le periferie senza scarti”. Centro gravitazionale dell’attività culturale e sociale che si intende avviare sarà la famosa, ma non “adeguatamente valorizzata”, ex chiesetta Balsamo nel quartiere San Pio, ad un passo dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria della Porta.
 
Il luogo è stato scelto perché considerato un immobile ancora oggetto di discussioni quanto alla sua destinazione d'uso, e recentemente sede della Monteco srl per la distribuzione dell'informativa e dei materiali utili alla differenziazione dei rifiuti:  nel mese di maggio due sale di questo luogo dall’identità poco definita ospiteranno, per gentile concessione di Monteco s.r.l.,i “Cantieri Filosofici Unisalento per la Città di Lecce”: si prevede un doppio ciclo laboratoriale, dove la Filosofia concerta attività multidisciplinari per adulti e per bambini, volti alla sensibilizzazione verso il recupero della memoria, dell'identità e la valorizzazione delle periferie umane e geografiche, spendendosi per l’identità di una cultura inclusiva e Senza Scarti. Il pubblico sensibile verso l'iniziativa è composto da studenti e da cittadini di tutte le età.
 
Ieri nella sala conferenze del Rettorato dell’Università la professoressa Bray ha illustrato in sintesi il progetto, nell’ambito di una tavola rotonda alla quale hanno preso parte numerosi rappresentanti del panorama accademico e istituzionale, nonché imprenditoriale. Tra questi il vice sindaco di Lecce, l’assessore Carmen Tessitore e il presidente del corso di laurea in filosofia Alessandra Beccarisi. Particolarmente interessante l’intervento del preside della facoltà di Scienze della Formazione che ha sottolineato gli aspetti legati alla perdita e alla ricerca di senso da parte dei cittadini che vivono la condizione sociale di vivere o di essere periferia. Colazzo ha portato gli esempi di tante periferie conosciute nella sua attività di pedagogista come le esperienze in Bolivia e in Congo in progetti di scambio culturale.
 
La novità risiede nella relazione virtuosa tra i filosofi e un’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti e che punta a riconsiderare il rifiuto stesso come una risorsa, come una possibilità di rigenerazione, materiale in questo caso, ma evidentemente anche sociale.

Come ha spiegato Mario Montinaro, amministratore di Monteco srl, lo scarto può essere recuperato in termini umani e non solo sociali. Ecco perché è nata l’intesa tra l’Università e Monteco che sosterrà il progetto con un contributo economico, ma anche condividendo i luoghi di lavoro e i materiali per fornire informazioni da utilizzare nei laboratori e metterli a disposizione dei ragazzi.



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