Vaste, divieto di giocare a pallone in piazza Dante e i ragazzi si ribellano. Il sindaco “usino una palla inoffensiva”

Sta facendo non poco discutere l’ordinanza del Sindaco di Poggiardo che ha vietato ai ragazzi di giocare a pallone in Piazza Dante a Vaste. Multe fino a 500 euro per chi non rispetta il provvedimento.

“Erano altri tempi!” e invece no… A Vaste i bambini giocano ancora in strada, esattamente come accadeva in passato. Una volta calato il sole, si ritrovano nel cuore della piccola frazione di Poggiardo per stare insieme, per organizzare una partita di pallone tra amici per il semplice gusto di divertirsi senza pretese. Quelle partite fino a tarda sera a cui possono partecipare tutti, dal ‘fenomeno’ al calciatore dal talento ancora “nascosto”, quelle in cui se cadi ti sbucci le ginocchia. Il problema è che il campo “improvvisato” si chiama Piazza Dante, un gioiellino di storia che deve essere tutelato.

Per questo, il primo cittadino Giuseppe Colafati ha emesso un’ordinanza in cui vieta categoricamente ai ragazzini di giocare con il pallone di cuoio nella piazza del bordo. Questione di sicurezza per i passanti, di incolumità delle persone, ma anche di tutela dei tantissimi monumenti che si affacciano sulla piazza. E non solo, anche delle abitazioni e degli esercizi commerciali presenti.

Il provvedimento, che prevede una sanzione che va da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 per i trasgressori, è solo l’ultimo atto. Troppe le lamentele giunte sul tavolo del Sindaco che raccontavano sia di danni agli edifici pubblici e privati, come il cedimento di parte dell’intonaco della porta di accesso al palazzo baronale o il danneggiamento dell’impianto di allarme del museo archeologico, sia di danni alle persone (una ragazza sarebbe stata colpita al volto da una pallonata).

Senza contare le urla e gli schiamazzi fino a notte inoltrata e il conseguente disturbo alla quiete pubblica.

Le mamme del posto non ci stanno: «dove devono andare a giocare i nostri figli, se il campo sportivo comunale è ancora in alto mare?». Neanche i ragazzi del posto hanno digerito l’ordinanza e promettono battaglia.

Il sindaco, dal canto suo, è irremovibile. Non poteva fare altrimenti per rispondere alle numerose sollecitazioni da parte dei cittadini che lamentavano quest’abitudine, a loro dire “pericolosa”. E alla domanda “cosa devono dovrebbero fare?” risponde “giocare con un pallone che, per peso e consistenza, sia inoffensivo e non causi danni a persone o cose”.



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