Veglie, il Comune dispone l’inversione di marcia ed esplodono i disagi in via Santo Spirito

Traffico triplicato a Veglie dove l’Amministrazione ha cambiato il senso di marcia di una via cittadina. E c’è chi chiede al Comune 40mila euro per “danno biologico e danno patrimoniale e non patrimoniale”.

“Traffico triplicato, alta velocità, polvere, smog e disagi in caso di pioggia”. Questa la situazione che si sarebbe determinata in via Santo Spirito, una stradina del centro storico di Veglie, dopo l’inversione del senso unico disposta dal Comune con Ordinanza del 2013. A denunciare il disagio è Luisa L’Autore, cinquantenne residente del posto, da tempo in lotta contro l’Amministrazione per ottenere il ripristino dell’originario senso di marcia della via, prima del 2013 percorribile con ingresso dall’area della scuola primaria di via Garibaldi. Oggi l’accesso a via Santo Spirito è consentito dal varco opposto, ovvero dalla storica piazza Umberto I.

All’attuale imbocco della stradina, senza marciapiedi e larga appena 3,5 metri, c’è il divieto di transito per i mezzi pesanti. Secondo L’Autore, che ha scritto più volte al Comune attraverso il suo avvocato, questo segnale non verrebbe rispettato. In una nota dello scorso ottobre, indirizzata al Sindaco e al Comandante della Polizia Municipale, si legge che ci sarebbe stato “un notevole aumento dei veicoli che transitano su detta via, in totale spregio dei divieti imposti; il tutto per come rappresentato da perizia e numerosissime rappresentazioni fotografiche a suo tempo inviate, con cui si evidenziava che su via Santo Spirito transitavano, tra l’altro, anche mezzi comunali e lo scuolabus di notevoli dimensioni”. Nella stessa nota L’Autore sostiene che finora sarebbero state realizzate solo “soluzioni peggiorative”, mentre ci sarebbe “mancanza di controlli” finalizzati all’accertamento di “infrazioni in materia di circolazione stradale”.

“Abbiamo perso la tranquillità”

“Da quando hanno invertito il senso di marcia – afferma Luisa L’Autore – non c’è una giornata tranquilla. Si inizia alle 5.30 del mattino sino a sera inoltrata. Il divieto di transito dei mezzi pesanti non viene rispettato. Andrò avanti fino ad ottenere i miei diritti. Questa è casa di mia proprietà; non posso trasferirmi per andare in affitto in altra zona del paese. Qui i veicoli transitano ad alta velocità a tutte le ore del giorno. E non posso tenere le porte aperte per la polvere e lo smog; è pericoloso quando esco l’auto dal garage; ogni volta che piove devo mettere i cartoni e non posso stare nella mia rientranza privata senza rischiare che mi facciano la doccia. Tutto ciò mi ha provocato uno stato ansioso e di inquietudine. Ci sono state anche raccolte di firme, ma finora nulla è stato fatto. Chiedo che venga ripristinato il vecchio senso di marcia”.

Con nota di luglio 2017, sottoscritta anche dal suo legale, L’Autore ha peraltro chiesto all’Amministrazione 40mila euro per “danno biologico e danno patrimoniale e non patrimoniale”.

A cura di ROSARIO FAGGIANO



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