Una nuova fisionomia della mobilità cittadina, rivisitandola completamente, per dare più spazio alla salute e al benessere fisico, in poche parole, per elevare lo standard del benessere. Questo l’intento delle associazioni Forum “La Salute in tutte le Politiche”, le quali nella mattinata di oggi hanno presentato il documento ‘Per una città sana’. FIAB-Lecce Cicloamici, UISP-Lecce, ADOC e Lecce Bene Comune hanno quindi presentato le loro proposte nel corso di una conferenza presso Fondo Verri: il documento è il risultato di un lavoro di riflessione sul tema della vivibilità della città di Lecce che ha coinvolto tecnici, rappresentanti politici e della società civile e semplici cittadini.
Una riflessione sullo stile di vita dei cittadini leccesi: come vivono, come è percepita la qualità di vita nel capoluogo barocco e cosa fare per migliorare. Lo studio presente nel documento prende di mira il tema della mobilità che oggi è basata quasi esclusivamente sull'uso dell'auto. Le conseguenze sono intuitive: inquinamento, rumore e stress. La soluzione? Nuovi mezzi di spostamento, i più classici e salutari. Ecco allora ribadire come gli spostamenti abituali a piedi o in bicicletta consentono di combattere la sedentarietà e favorire l’attività fisica quotidiana, che tutti gli studi scientifici dimostrano essere necessaria per prevenire il diabete, i disturbi cardiaci, l’osteoporosi e tante altre malattie.
Obiettivo primario di un piano della mobilità cittadina è quello di offrire varie alternative (trasporto pubblico, mobilità ciclistica e pedonale) che, nel loro insieme, permettano di ridurre l'uso dell'auto privata. I veicoli però vitali per alcune categorie. Ed ecco allora che le associazioni propongono agevolazioni per i lavoratori ‘nomadi’, che fanno più spostamenti al giorno o che trasportano materiale, per le persone con disabilità, per coloro che devono fare soste brevi o devono trasportare materiale.
La proposta, quindi, punta al rafforzamento della Zona a Traffico Limitato e alla sua estensione fino a piazza Mazzini e vie limitrofe, al fine di scoraggiare l’uso del mezzo a motore privato e favorire il raggiungimento del centro cittadino con i mezzi pubblici o in bicicletta o a piedi. ‘Nessuno però deve sentirsi penalizzato da un provvedimento di tal genere – chiosano da La Salute in tutte le Politiche – anzi, tutti devono poterne apprezzare i vantaggi’.
A questo principale tema, ovviamente, sono state affrontate questioni collaterali, quali la riorganizzazione del trasporto pubblico, la realizzazione di percorsi pedonali protetti e l’attuazione di interventi per la mobilità ciclistica, in modo da facilitare a tutti l’accesso e la permanenza nella zona centrale e quindi agevolare la vita sociale, il commercio al dettaglio e la fruizione dei servizi.
