
Infinite le proteste e i malumori che serpeggiano tra i Corpi di polizia e tra coloro che si occupano di sicurezza in generale. I vigili del fuoco, ad esempio, sono uno dei Corpi che più si sente martoriato dalle scelte – a volte dalle non scelte – del Governo, tra tagli e concorsi bloccati.
Non sono state poche nei mesi le manifestazioni messe in atto a Roma, sede delle Istituzioni chiamate a emanare quelle norme che mancano, quelle disposizioni che possano dare respiro. E invece, ciclicamente ci risiamo. Oggi, oltre 500 Vigili del Fuoco sono giunti nella Capitale da tutta Italia, manifestando sotto al Viminale.
L’USB ha indetto per oggi una giornata di lotta per tutti, sia precari che permanenti, contro il decreto con cui si prepara l’espulsione di migliaia di precari, “per dire basta alla politica dei tagli al soccorso, per il rilancio del corpo nazionale” si legge nella notta. Per questi motivi l’Unione dei sindacati di Base chiede un incontro urgente con il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
“Grazie alle politiche dei vari governi che si sono succeduti dal 2004 in poi, il Corpo Nazionale dei VV.F. è diventato una grande macchina di precariato, con i discontinui che rappresentano il 50% della forza lavoro – scrivono dal sindacato – Perdita della prevenzione, organico al minimo, ricambio generazionale bloccato, previdenza sociale pari a zero, assicurazione lavorativa inesistente, un Dipartimento sordo alle richieste dei lavoratori: queste sono le principali piaghe che affliggono i lavoratori del corpo. Inoltre i vigili del fuoco, come il resto dei lavoratori pubblici, hanno da anni il contratto bloccato”.
Insomma, le scelte che piovono dall’alto proprio non piacciono.
Flash mob, manifestazioni anche regionali, per gridare in piazza, tra le altre cose, il sostegno dalla proposta di legge sulla stabilizzazione definitiva dei precari lanciata lo scorso febbraio e che ancora non trova risposte.