Al Via la prima Visita Pastorale di Mons. Seccia nella Diocesi, oggi l’annuncio in Cattedrale

La comunicazione nel corso della Messa in occasione del mercoledì delle Ceneri. Sarà la tappa preliminare di avvicinamento a un lungo viaggio che durerà circa tre anni.

“Carissimi, da alcuni mesi ho avvertito interiormente il desiderio di mettere in agenda una Prima Visita Pastorale nella Diocesi per conoscere ancora meglio la realtà e la bellezza della Chiesa particolare di Lecce, che il Signore ‘Buon Pastore’ ha voluto dare alla mia responsabilità pastorale.

Sono già trascorsi più di due anni dall’inizio della mia presenza tra voi, durante i quali ho avuto modo di incontrare tanti volti, stringere tante mani, ascoltare tante storie, condividere gioie, sofferenze, attese”, inizia con queste parole la lettera ai fedeli dell’Arcivescovo Metropolita di Lecce, Mons. Michele Seccia, nella quale annuncia la sua prima Visita Pastorale nella Diocesi del Capoluogo.

L’annuncio ufficiale verrà dato nella giornata di oggi nel corso della Messa in Cattedrale in occasione del mercoledì delle ceneri.

“Particolarmente interessanti e arricchenti sono stati i numerosi appuntamenti quotidiani, gli incontri con il presbiterio e le celebrazioni liturgiche presiedute in ogni parte della Diocesi. Ho preso visione della dimensione territoriale e, ancor più, della multiforme realtà pastorale, associativa, culturale, storica e artistica, socio-politica e imprenditoriale presenti sul territorio. Ma tutta questa conoscenza non basta!”, prosegue nella missiva Seccia.

Nel corso della visita, l’Arcivescovo, in pellegrinaggio di comunità in comunità avrà più occasioni, per conoscere, ascoltare, accompagnare con la passione del padre il cammino di ogni parrocchia e scrivere una nuova pagina di fede per la Chiesa diocesana.

Questa visita sarà la tappa preliminare di avvicinamento ad un lungo viaggio che durerà circa tre anni, durante il quale Mons. Seccia vorrà “entrare – così scrive nella lettera di annuncio – nel tessuto vivo della Chiesa particolare che è stata affidata alla sua cura di padre” e dovrà anche “stabilire e coltivare una relazione personale con il presbiterio, con i tanti collaboratori pastorali e con tutte le realtà disseminate nel territorio diocesano. Approfondirne la conoscenza che è indispensabile per un servizio pastorale che risponda il più possibile alle attese del Vangelo e ai concreti bisogni delle comunità”.



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