Vive da mesi nel furgoncino, l’appello di un anziano leccese:’Qualcuno mi aiuti a trovare casa’

La redazione di Leccenews24.it raccoglie il grido d’aiuto di un anziano leccese che, da mesi, vive all’interno di un furgone. ‘Non ce la faccio più a vivere così. Per favore, qualche persona mi aiuti a trovare una piccola casa’.

A pochi giorni dalle festività pasquali, i cittadini leccesi saranno freneticamente presi dalle prenotazioni presso le più svariate macellerie in vista di Domenica prossima. Tutti assieme a pranzo, davanti ad una tavola imbandita, assieme ai propri parenti. Pochi però, purtroppo, ricordano che non sempre tutti possano permetterselo. C’è chi, anche a Pasqua, deve rinunciare a banchetti e “colombe” a causa della crisi che provoca povertà anche nel capoluogo salentino.

La redazione di Leccenews24.it, dunque, lancia un appello alle istituzioni competenti in favore del signor Ugo Mennuni, un anziano concittadino che da mesi vive all’interno di un furgoncino senza targa, situato nei pressi della rotatoria di viale Giovanni Paolo II, in direzione dello stadio ‘Via del Mare’. “In questo Venerdì Santoci scrive in una notami sento come Gesù in croce, abbandonato da tutti. Non ce la faccio più a vivere così. Per favore, qualche persona di buona volontà mi aiuti a trovare una piccola casa”.

Il signor Menunni percepisce una pensione mensile pari a 500 euro. Soldi che, peraltro, gli servono – oltre che a sopravvivere – anche ad aiutare la figlia, attualmente nel Nord Italia. Nessuno, ad oggi, vuole affittargli casa. Qualsiasi proprietario pretende non solo un pagamento immediato del mese, ma addirittura ben due mensilità anticipate. Ovvio che lui, considerando le sue disponibilità economiche, non potrebbe rispondere a tali onerose richieste.

Per un attimo, forse, qualcuno dovrebbe farsi un esame di coscienza, aiutando Ugo a risollevarsi. Non è possibile che venga lasciato in quel furgoncino, in primis per una questione meramente igienica. E, in secondo luogo, perché “Pasqua” non significa soltanto andare a messa (alcuni ci vanno solo nelle occasioni), bensì “passaggio”. Dal peccato, alla vita eterna. Dall’indifferenza, alla misericordia. Oltre al senso religioso del termine, dunque, c’è da sottolineare pure quello solidale. Perché esiste altro al di là di uova pasquali e “puddrhiche”. 



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