Per colpa dell’aereo, partito in ritardo, hanno perso un giorno di vacanza a Londra, ma i dodici passeggeri salentini, protagonisti del “piccolo” inconveniente, non si sono arresi tant’è che, alla fine, hanno chiesto e ottenuto un giusto risarcimento per i disagi vissuti: 400 euro a testa, per un totale di 4mila e 800 euro che Ryanair ora dovrà sborsare ai ‘malcapitati’. Ma andiamo con ordine.
Il ritardo
Tutto ha avuto inizio il 5 dicembre scorso quando, il volo Brindisi-Londra della compagnia irlandese ha subito un ritardo di cinque ore. La partenza, fissata alle 10.40 (ora italiana) è slittata fino alle 15.30, quando finalmente i viaggiatori hanno potuto raggiungere al volo la Capitale del Regno Unito. Hanno toccato terra “soltanto” alle 18.50, sempre ora italiana: peccato che l’arrivo era previsto alle 13.40, le 12.40 se si considera il piccolo fuso orario inglese.
Insomma, un ostacolo che ha stravolto i piani: i passeggeri, infatti, non hanno potuto sistemare velocemente i bagagli negli appartamenti che avevano prenotato dando inizio alla visita della città prevista, come da programma, nel primo pomeriggio (del 5 dicembre). A conti fatti, hanno perso una delle quattro giornate stabilite dal loro itinerario di viaggio nel Regno Unito.
La buona notizia
I salentini, assistiti dall’avvocato Piero Campa, hanno fatto valere le proprie ragioni ottenendo un ‘cospicuo’ risarcimento dalla compagnia aerea Ryanair per il ritardo del volo. In base a quanto asserito nella recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 19 novembre 2009, in conseguenza del ritardo di 5 ore subito dal volo in oggetto (volo intra-comunitario superiore a 1500 km e compreso tra 1500 e 3500 km) si chiede il pagamento di una compensazione pecuniaria pari a € 400,00 a passeggero.
