Xylella fastidiosa, ecco le misure da adottare sugli ulivi malati

Emergenza Xylella: oggi a Bari, il Dirigente dell’Ufficio Osservatorio Fitosanitario, ha dato delle linee guida per evitare la diffusione del batterio nelle campagne salentine.

Questa mattina nella sede barese dell’Area Politiche per lo Sviluppo Rurale, il Dirigente dell'Ufficio Osservatorio Fitosanitario, ha stabilito alcune fondamentali linne guida da adottare per evitare la diffusione del batterio.

Il Dirigente dell’Ufficio Osservatorio Fitosanitario, sulla base dell’istruttoria effettuata dai funzionari responsabili, questa mattina nella sede della Regione Puglia dell’Area Politiche per lo Sviluppo Rurale, ha preso delle importanti decisioni riguardo alle misure da adottare contro il problema degli ulivi malati che sta preoccupando l’intero territorio salentino e non solo. Per la prevenzione, il controllo e la eradicazione del batterio da quarantena “Xylella fastidiosa” associato al “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo”, ha disposto alcune misure da adottare al fine di evitare la diffusione del batterio.

Prima di tutto si è deciso di obbligare i vivai ad effettuare un’accurata pulizia ed eliminazione delle piante spontanee e di effettuare interventi insetticidi nel vivaio per la lotta ai vettori.

Tra i vettori della “Xylella fastidiosa”, poi, devono essere indicati gli insetti appartenenti alle famiglie dei “Cicadellidae” e “Aphrophoridae” che nel periodo invernale non risultano in attività per condizioni climatiche avverse”.

Bisogna, inoltre, limitare la movimentazione dei materiali vegetali e di propagazione vegetale al di fuori della Provincia di Lecce ed in determinate aree del leccese per tutte le 150 aziende vivaistiche salentine con una negativa ricaduta sull’economia territoriale che soprattutto riguarda quelle imprese interessate e la manodopera agricola utilizzata da esse. Ricadute che interessano anche addetti alla logistica, ai trasporti, al commercio all’ingrosso ed al dettaglio, ambulanti.

Le specie non ritenute sensibili o non ospiti dal batterio, infine, non rappresentano rischio per la diffusione del patogeno.