Xylella. Il ‘Silletti bis’ non si ferma, ruspe in azione a San Pietro Vernotico

Sono riprese le eradicazioni degli ulivi infetti, in un’azienda vitivinicola a San Pietro Vernotico. Il lavoro delle ruspe è ‘protetto’ dagli uomini delle forze dell’ordine e dagli agenti del Corpo forestale dello Stato.

L’area è blindata, completamente circondata dagli uomini delle forze dell’Ordine e dagli agenti del Corpo forestale dello stato. Del resto, tagliare gli ulivi malati sembra essere, al momento, l’unica soluzione per tentare di impedire l’avanzata della Xylella fastidiosa, il batterio killer che ha condannato a morte centinaia, anzi migliaia di piante. Anche il Presidente, Michele Emiliano non ha saputo offrire valide “alternative” se non quella di abbattere gli alberi malati.  E così è, tranne in quei casi dove gli agricoltori si stanno opponendo con le unghie e con i denti pur di non perdere i preziosi ulivi.
 
Escludendo le campagne di Torchiarolo che ricadono nella cosiddetta “zona cuscinetto” dove andrebbero rimossi anche gli alberi sani  nel raggio di cento metri da quelli infetti, dove si attende con ansia la decisione del Tar, nelle zone limitrofe il ‘Piano’ voluto dal commissario straordinario per l’emergenza, Giuseppe Silletti, che prevede anche indennizzi per i proprietari che si adeguano "volontariamente" alle prescrizioni, procede non senza difficoltà. Questa mattina, nei terreni di San Pietro Vernotico, infatti, le ruspe sono tornate in azione, in un campo di pertinenza di un’azienda vitivinicola, come detto completamente off-limits per evitare “disordini” con i dimostranti che già in passato sono riusciti a bloccare i lavori.
 
Un gruppo di persone, composto da ambientalisti, contadini, ma anche cittadini comuni sta organizzando delle ronde notturne nei terreni interessati dal provvedimento, sia a Torchiarolo dove questa mattina c’è stata anche una protesta pacifica a cui hanno preso parte alcuni studenti che sono tornati a suola solo quando hanno accertato che non vi sarebbero state estirpazioni, che a Cellino San Marco. Il coro è unanime: gli ulivi non si toccano.



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