20enne ucciso da un colpo di fucile alla testa, l’autopsia conferma il suicidio

L’autopsia eseguida dal medico legale Alberto Tortorella sul corpo del 20enne di Porto Cesareo trovato senza vita con un colpo di fucile alla tempia confermerebbe la pista del suicidio.

L’autopsia sul corpo del 20enne di Porto Cesareo trovato senza vita nel maneggio di proprietà della famiglia confermerebbe l’ipotesi del suicidio. È stata una terribile tragedia che nessuno avrebbe mai potuto prevedere, così come avevano ‘immaginato’ gli uomini in divisa giunti nella tenuta in località Castiglione, non lontano dalla strada che collega Torre Lapillo a Porto Cesareo, dopo l’accaduto. Era stato il padre del ragazzo – a cui è toccata la tragica scoperta – a lanciare l’allarme alle prime luci dell’alba di giovedì, 20 giugno.

Anche il medico legale Alberto Tortorella, incaricato dal Pubblico Ministero Giovanna Cannarile di fare luce su alcuni aspetti poco chiari, non avrebbe trovato elementi che potrebbero spingere gli inquirenti a cercare altre piste diverse dal gesto estremo. A.P. (queste le sue iniziali) sembra che abbia fatto tutto da solo, sparandosi con il fucile del papà.

Del resto, anche le prime indiscrezioni sull’arma, sul fatto che fosse stata ripulita e svuotata dalle ultime cartucce rimaste prima dell’arrivo dei soccorsi, erano state smentite. Quando le ambulanze del 118 avevano raggiunto la tenuta, per il 20enne, figlio di noti imprenditori della zona, non c’era più nulla da fare.

Perché lo studente universitario, descritto come un ragazzo tranquillo, abbia deciso di scrivere la parola fine nessuno lo saprà mai.



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