Era accusato di avere picchiato la compagna con calci e pugni, colpendola anche con una bottiglia di vetro, mordendola e spedendola in ospedale. Al termine del rito abbreviato, il gup Michele Toriello ha inflitto la pena di 8 mesi di reclusione nei confronti dell’imputato, riqualificando il reato di maltrattamenti in lesioni personali. Un 27enne, residente nell’hinterland di Lecce, è stato condannato per il solo episodio avvenuto il 23 settembre scorso. Per gli altri due contestati, il giudice ha dichiarato il non doversi procedere. Il gip Toriello ha anche disposto il risarcimento del danno in separata sede ed una provvisionale di 5mila euro in favore della parte civile, assistita dall’avvocato Francesco De Iaco. Il pubblico ministero aveva invece invocato la condanna a 3 anni di reclusione.
L’avvocato Rita Ciccarese, legale dell’imputato, ha chiesto intanto la revoca della misura dei domiciliari e la decisione del gip è attesa nelle prossime ore.
Il 23 settembre scorso, gli agenti della Sezione Volanti della Questura di Lecce, hanno tratto in arresto un 27enne di origine albanese residente a Lecce. Come disposto dal pm Maria Vallefuoco, l’uomo è stato condotto in carcere, con l’accusa di maltrattamenti.
I poliziotti sono intervenuti dopo la segnalazione di un vicino di casa della coppia, che ha riferito di avere sentito urla provenienti da un appartamento. Arrivati sul posto, gli agenti hanno notato che i due dormivano profondamente nel letto. La ragazza, una volta svegliata dagli agenti, ha avuto il coraggio di riferire quanto accaduto quella notte e non solo, sottolineando di essere in procinto di lasciare l’uomo violento, ma di non aver denunciato prima per paura della reazione.
In base a quanto dichiarato dalla stessa, il 27enne la picchiava per gelosia in diverse occasioni e più volte era dovuta ricorrere alle cure ospedaliere. Come nell’ultima circostanza, in cui, il 23 settembre, il compagno l’ha colpita con calci e pugni e con una bottiglia di vetro, sul viso, in testa e sulle braccia. Non solo, poiché l’avrebbe anche morsa sul gomito.
E in effetti, la giovane sanguinava dal naso e dalla bocca e altre tracce ematiche sono state trovate sul muro e sui vestiti del compagno. Non solo, poiché vi erano frammenti di vetri rotti in tutta la stanza. La ragazza è stata poi accompagnata in ospedale per essere sottoposta alle cure del caso.
Durante l’udienza di convalida dell’arresto dinanzi al gip Laura Liguori, il 27enne ha dichiarato che tra i due vi è stato un alterco, ma che alcune ferite riportate dalla donna, erano state causate da un incidente stradale. Al temine dell’udienza, il giudice ha convalidato l’arresto per i gravi indizi di colpevolezza, ma, ritenendo la condotta proporzionata alla gravità dei fatti, ha sostituito la misura del carcere con quella dei domiciliari, accogliendo l’istanza dell’avvocato Ciccarese.
