Prometteva facili guadagni, investendo con i bitcoin? 47enne indagato per truffa

Una donna avrebbe complessivamente pagato la somma di 3.550, senza mai ricevere alcun vantaggio da tale investimento. 

Una presunta truffa, ben congegnata, per indurre la vittima a investire somme di denaro, soprattutto in Bitcoin, con la promessa di ottenere rivalutazioni finanziarie convenienti.

È quanto emerge nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, a firma del pm Donatina Buffelli. Ed un 47enne di Maglie, nelle vesti di amministratore unico di una società, risulta indagato per truffa aggravata. I fatti si sarebbero verificati tra febbraio e aprile del 2023.

Il 47enne, secondo l’accusa, utilizzando nomi diversi e avvalendosi di complici non identificati, induceva una utente, attirata da un annuncio, ad accedere ad una chat su WhatsApp (con numero intestato a cittadino straniero), chiedendole di versare la somma iniziale di 250 euro per aprire un conto di trading ed investire in cripto valute, al fine di ottenere profitti dal 20 al 100 % e garantendo nei rari casi di conto negativo, il rimborso delle perdite.

Poco dopo, il 47enne, dopo essere stato contattato dalla donna che domandava informazioni sul contratto sottoscritto, le proponeva  un investimento sul gas, a suo dire molto redditizio, inviando le coordinate bancarie di un conto lituano. La donna provvedeva a versare la somma di 2.300 euro, utilizzando, le stesse modalità del primo pagamento.

Qualche giorno dopo, il 47enne le proponeva un pacchetto di yuancoin da 1.000 euro, che la donna pagava in due tranche da 500 euro su conto corrente.

Successivamente, ella prendeva visione dell’andamento dei profitti che risultavano in continua crescita, tanto che il saldo del conto  risultava di 191.290 euro. A quel punto, il 47enne la contattava, invitandola, per ottenere la suddetta somma, a versare in suo favore un bonifico di 9.354 euro per le commissioni, altrimenti avrebbe bloccato l’operazione.

Alla fine tale somma di denaro non veniva mai versata, ma la donna avrebbe comunque complessivamente pagato la somma di 3.550, senza mai ricevere alcun vantaggio da tale investimento.

L’indagato, assistito dall’avvocato Francesco Maria De Giorgi, ha venti giorni per chiedere di essere interrogato o per produrre memorie difensive.