
Il 57enne accusato dell’omicidio, con oltre venti coltellate, della moglie, quel pomeriggio del 16 marzo, in via Corvaglia a Taurisano, è finito sotto processo.
Al termine dell’udienza preliminare alla quale era presente l’imputato, nella giornata odierna, il gup Alcide Maritati ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del pm Luigi Mastroniani per omicidio aggravato. In precedenza, è stata discussa una questione preliminare, avanzata dalla difesa. Va detto che i legali, nelle scorse ore, avevano depositato una corposa memoria difensiva con cui veniva sostenuta la tesi dell’incostituzionalità dell’ergastolo. Ed il giudice, dopo la camera di consiglio non ha accolto l’istanza, poiché la questione di costituzionalità è stata valutata non rilevante. Albano Galati è difeso dagli avvocati Luca Puce e Davide Micaletto e potrà difendersi davanti ai giudici della Corte d’Assise.
I familiari della vittima, la 49enne Aneta Danelczyk, di origini polacche, sono assistiti dall’avvocato Francesca Conte e si sono costituite parte civile.
Va detto che, nei mesi scorsi, il professore di psicopatologia forense, Roberto Catanesi ha depositato, la perizia psichiatrica, disposta dal gip Giulia Proto nell’ambito dell’incidente probatorio, per far luce sullo stato mentale di Albano Galati, quel pomeriggio del 16 marzo, nell’abitazione di via Corvaglia a Taurisano.
Ed ha accertato, oltre alla capacità d’intendere e di volere di Galati, anche la sua capacità di stare in giudizio e di affrontare un’eventuale processo.
L’accertamento venne disposto su istanza della difesa, sulla scorta della perizia di parte dello psichiatra Elio Serra. Lo specialista, durante i colloqui in carcere con Galati ha potuto confermare le amnesie dell’uomo che erano emerse già nel corso dell’interrogatorio dinanzi ai pm, quando disse di non ricordare nulla. Inoltre, Galati si sarebbe reso protagonista di un grave episodio di matrice autolesionistica e fu trasferito in una cella d’isolamento. Il 57enne si trova detenuto nel carcere di Taranto, dopo il trasferimento da quello di Foggia, e in base a quanto trapelato nelle settimane scorse, avrebbe subito un’aggressione da parte di altri detenuti.
Albano Galati, oltre che di omicidio, risponde anche di tentato omicidio nei confronti di una vicina di casa della moglie, assistita dall’avvocato Roberto Bray, che si è costituita parte civile.
La donna venne colpita sotto l’ascella nel tentativo di fare scudo con il corpo ad Aneta, dopo essere stata ferita con un taglierino nell’abitazione, veniva inseguita dal marito fino alla casa della vicina, e accoltellata a morte.
Si attendono gli sviluppi del processo davanti alla Corte d’Assise, che si aprirà il 10 luglio del 2025.