Accoltellò il titolare di un bar. 58enne leccese condannato a 8 anni e 2 mesi con il rito abbreviato

I fatti risalgono alla notte dello scorso 13 giugno, al culmine di una discussione, quando Monaco colpì al fianco, il gestore del lounge bar MiVida, nei pressi di Piazza Vittorio Emanuele.

Arriva la condanna a 8 anni e 2 mesi di reclusione, per un 58enne leccese accusato di avere accoltellato il titolare di un bar nel centro storico di Lecce, dopo essere stato sorpreso, secondo l’accusa, a sniffare cocaina. La sentenza è stata emessa oggi dal gup Angelo Zizzari al termine del processo con rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo).

In una scorsa udienza, il pm Maria Grazia Anastasia ha chiesto la condanna a 9 anni e 6 mesi di reclusione.

Antonio Monaco, detto Tonino, 58enne leccese, risponde delle ipotesi di reato di tentato omicidio e porto abusivo d’arma. L’imputato, difeso dall’avvocato Benedetto Scippa, potrà fare ricorso in Appello.

La vittima, un 65enne di Lecce, titolare del bar, è deceduta nei giorni scorsi per altra causa. Ed oggi, in udienza, sono stati i suoi familiari a costituirsi parte civile con l’avvocato Marco Elia per I quali è stato disposto risarcimento in separata sede.

I fatti risalgono alla notte dello scorso 13 giugno, al culmine di una discussione, quando Monaco accoltellò il gestore del lounge bar MiVida, nei pressi di piazzetta Vittorio Emanuele a Lecce, in pieno centro storico.

Secondo le indagini, l’aggressione avvenne, dopo  che Monaco fu redarguito per essere stato sorpreso a sniffare cocaina nel locale. E colpì il titolare del bar al fianco, con un coltello “a farfalla”, per poi essere bloccato da alcuni clienti e infine arrestato dai carabinieri. Monaco avrebbe provato ad allontanarsi, ma fu rintracciato a circa 300 metri di distanza, all’altezza dell’incrocio con viale Otranto. Durante l’interrogatorio in carcere (dove si trova tuttora), raccontò davanti al gip Giulia Proto, che non aveva alcuna intenzione di uccidere, ma di essersi difeso da una aggressione subita dai dipendenti del bar.

Ed in queste ore, come detto, per l’imputato è arrivata la condanna in primo grado con il rito abbreviato



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