Si è tenuta, nella tarda mattinata, la deposizione del collaboratore di giustizia Gioele Greco, sentito in videoconferenza da una località protetta, per il processo "Eclissi" con il rito ordinario. Innanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Roberto Tanisi, a latere Fabrizio Malagnino e Silvia Saracino), il 29enne leccese, difeso dall'avvocato Sergio Luceri, è stato sentito ai sensi dell'ex articolo 210, "Esame di persona imputata in un procedimento connesso", come coimputato.
Greco ha risposto alle domande del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, Guglielmo Cataldi. Ecco alcuni passaggi significativi:
Pm: Lei è stato affiliato al clan mafioso di Roberto Nisi
Greco: L'affiliazione è avvenuta in carcere
Pm: Cosa ha fatto all'interno del clan Nisi?
Greco: ho fatto tante cose: droga, estorsioni e ho organizzato la latitanza di Nisi. Ci avvisarono, stanotte fanno il blitz. Lui aveva le telecamere e riusciva a vedere la polizia che entrava ed usciva. Dopo il blitz, lo portammo in una casetta a Santa Rosa. Poi ci trasferimmo a Martina Franca, dopo lo feci portare a Roma.
PM: Durante la latitanza, chi erano i referenti di Nisi?
Greco: Io e Daniele De Matteis. Dopo che Nisi venne arrestato a Roma, cominciai a fregarmene e gli mandavo meno soldi, ma sono stato formalmente al suo fianco. Successivamente sono passato nel gruppo di Briganti.
Successivamente il pm ha posto delle domande su alcuni personaggi coinvolti nel processo nell'ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti. Nell'ultima parte, l'esame del "pentito" si è soffermato "sull'affaire" delle affissioni elettorali
PM: si è mai interessato dell'affissione dei manifesti elettorali
Greco: Tutti i manifesti elettorali venivano gestiti dai gruppi malavitosi. Nel 2012 quando Maurizio Briganti era latitante ci convocò nel covo di Monteroni. Disse che da quest'anno i manifesti elettorali dovevamo gestirli solo noi. Dunque i gruppi Nisi, Briganti e Pepe. Noi all'epoca eravamo affiliati ai Nisi. Dovevamo prendere i manifesti di Lecce e provincia e portarli tutti in un posto,per dividerli ugualmente. Un giorno andammo in un'altra casa di Briganti a Porto Cesareo, dove c'erano Carmen Blago, Sergio Marti . Briganti disse, abbiamo recuperato 30mila euro e vi diamo 3 mila euro a ciascuno. So che se qualche altro affiliato di altri gruppi si intrometteva in questo sistema di controllo, veniva bloccato. Ricordo anche del caso di un avvocato, candidato alle comunali, che si rivolse ad uno di essi. Sicuramente se un candidato si rivolgeva alla mafia , c'era dietro una forma di estorsione.
PM: Conosce Sergio Marti?
Greco: Si, lo incontrai nel " covo" di Briganti
PM: conosce Mario Blago?
Greco: Era il suocero di Briganti . Non so se era coinvolto nell'affissione dei manifesti elettorali.
Ricordiamo che nelle carte del processo "Eclissi" vi è un'informativa di reato della Dia del 21 luglio 2014. Dal documento investigativo in questione emergerebbe che Severo Martini, comunque non indagato, in occasione della tornata elettorale del 2012 per l'elezione del sindaco di Lecce, sarebbe stato "aiutato" con i voti di persone ritenute vicine ad ambienti della Scu, a diventare assessore nella lista del candidato sindaco Paolo Perrone. Ciò sarebbe avvenuto, grazie al ruolo assunto da Mario Blago, considerato «il collante tra il sodalizio mafioso capeggiato dal genero Pasquale "Roberto" Briganti e i vari comitati elettorali». Prima dell'ascolto di Greco, il pm Cataldi ha depositato un' altra informativa in cui si fa riferimento a Blago e al suo "interesse" per le elezioni comunali del 2012, testimoniato da "scottanti" intercettazioni.
Il processo è stato aggiornato al 13 febbraio per il controesame di Greco, da parte dei difensori.
Gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario sono: Mario Blago, 62 anni, di Lecce; Giovanni Bramato, 38, di Torre Pali, Marina di Salve; Luigi Buscicchio, detto “zio Gino”, 58, di Lecce; Fahir Sharawui, Fabio Lanzillotto, 31, di Galatone; Ubaldo Luigi Leo, detto “Aldo”, 51, di Lecce; Sergio Marti, 42, di Lecce; Stefano Monaco, 25, di Lecce; di Cutrofiano; Luigi Antonio Rollo, 59, di Lizzanello. Invece nella scorsa udienza, i giudici avevano accolto la costituzione di parte civile del Comune di Lecce, attraverso l'avvocato Tiziana Bello.
Il collegio difensivo del processo Eclissi, per gli imputati che hanno scelto il rito ordinario, è composto, tra gli altri, dagli avvocati: Antonio Savoia, Paolo Cantelmo, Stefano, Luigi Rella, , Stefano Prontera, Ladislao Massari, Alessandro Stomeo, Luigi De Mitri Aimone e Stefano Pati.