Sconto di pena in Appello per Diego Alfieri, accusato dell'omicidio dell'agricoltore Giampiero Murinu. La Corte d'Assise d'Appello ( Presidente Vincenzo Scardia) ha condannato il barista 37enne, a 11 anni e 8 mesi. I giudici hanno confermato l'accusa di omicidio volontario e la detenzione illegale di arma da fuoco, così come le attenuanti generiche. Inoltre, è "caduta" in Appello l'aggravante dei futili motivi. In primo grado, al termine del processo con il rito abbreviato, Alfieri era stato condannato a 17 anni dal gup Vincenzo Brancato. Confermato il risarcimento del danno in favore dei famigliari della vittima, costitutisi parte civile, con gli avvocati Donato Mellone e Donato Sabetta.
Alfieri è assistito dall'avvocato Giuseppe Bonsegna. Il legale, nel corso di un’ora e mezzo di arringa difensiva, ha sostenuto che il 37enne abbia sparato a Murinu credendo che questi fosse armato. Egli ha dunque agito spinto da un "eccesso colposo". In attesa del deposito delle motivazioni tra novanta giorni, l'avvocato Bonsegna valuterà un eventuale ricorso in Cassazione. La sentenza dei giudici di Appello ha riservato anche un colpo di scena. La moglie della vittima, Katia Valiani, è stata assolta con formula dubitativa, dal reato di detenzione illecita, porto e cessione di arma da fuoco. In precedenza, il pm Francesco Agostinacchio (da pochi giorni in pensione e sostituito dal vice procuratore generale Nicola D'Amato ) ha chiesto la conferma della condanna. Dunque, ritengono i giudici , non ci sarebbe la prova della sua responsabilità, ovvero di avere armato l'amante per uccidere il marito. La Valiani è assistita dagli avvocati Giuseppe Cipressa, e Tommaso Mandoi ed era stata condannata in primo grado, con rito abbreviato, a 4 anni e 8 mesi.
Giampiero Murinu, l’agricoltore 39enne di origini sarde, venne ucciso il 2 giugno del 2012 nelle campagne tra Galatina e Collemeto. L'omicida reo confesso, Il barista Diego Alfieri raccontò agli inquirenti, che Murinu gli aveva chiesto un appuntamento per "discutere" della sua relazione con la moglie. Insieme a Katia Valiani, dunque, sarebbe passato a prenderlo, presso il bar dove lavorava a Galatina.
Alfieri, secondo l'accusa, avrebbe portato con sé una pistola che l'amante, gli aveva consegnato pochi giorni prima (appartenente al marito). Giunti in una località di campagna, Alfieri avrebbe ammazzato Murinu con quattro colpi di pistola.