Avrebbero costretto un bimbo di appena quattro anni a subire atti sessuali, sculacciandolo e addirittura spegnendoli sigarette sul corpo. Il padre e lo zio del minore, nel corso dell’udienza preliminare dinanzi al gup Cinzia Vergine, hanno chiesto ed ottenuto il rito abbreviato. Il processo sarà discusso il 5 maggio prossimo.
La madre della vittima, assistita dall’avvocato Roberto Tarantino, si è costituita parte civile chiedendo un risarcimento di 100mila euro.
I due imputati, difesi dai legali Francesco Calabro e Francesco Spagnolo, rispondono di violenza sessuale aggravata e continuata e di maltrattamenti in famiglia. Lo zio è accusato anche di detenzione di materiale pedopornografico. Avrebbe fotografato nudo il nipotino, conservando quattro foto all’interno del proprio telefono cellulare.
L’inchiesta
Le indagini sono state avviate, dopo la denuncia presentata dalla madre della vittima. Gli episodi contestati dal pm Maria a Rosaria Micucci si sarebbero verificati tra novembre del 2015 e la fine dell’anno 2017, in un paese dell’hinterland di Galatina.
Le indicibili violenze si sarebbero consumate sia dentro casa dei nonni paterni che in un casolare di campagna. Il bimbo sarebbe stato palpeggiato nelle parti intime e costretto, come detto, a subire atti sessuali di vario genere. Di fronte al rifiuto della piccola vittima, i due indagati lo avrebbero percosso con pugni e schiaffi. Non solo, anche con sculacciate e pizzicotti, spalmandogli sul corpo escrementi, fango e saliva. Infine, in questa escalation di violenza, gli avrebbero spento sigarette sul corpo.
La vittima è stata ascoltata, durante l’incidente probatorio dinanzi al gip Alcide Maritati, confermando le accuse verso lo zio e facendo riferimento alle violenze per mano del padre. Le sue dichiarazioni sono state ritenute attendibili dal consulente tecnico nominato dalla Procura.
