Complice del marito per gli abusi sessuali al doposcuola. Condanna definitiva a 8 anni per maestra in pensione

La Cassazione ha confermato le provvisionali tra i 5mila euro ed i 10mila euro per le vittime. Non solo, anche il risarcimento danni da quantificare in separata sede.

Diventa definitiva la condanna per una maestra in pensione di Martano che avrebbe “coperto” il marito, nel frattempo deceduto, rendendosi “complice” dei continui abusi sessuali su alcuni scolaretti.

Nelle settimane scorse, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 8 anni di reclusione maturata in Appello nei confronti della 75enne, dichiarando inammissibile il ricorso della difesa, all’esito della discussione. La sentenza è dunque passata in giudicato, dopo il pronunciamento degli “ermellini”.

La Cassazione ha confermato le provvisionali tra i 5mila euro ed i 10mila euro per le vittime. Non solo, anche il risarcimento danni da quantificare in separata sede.

I genitori di ben 8 ragazzi si erano, infatti, costituiti parte civile con gli avvocati Marco Castelluzzo, Carlo Sariconi e Antonio Amato.

Già in secondo grado, dicevamo, la Corte d’Appello, sezione promiscua (Presidente Laura Liguori), aveva ritenuto la maestra in pensione colpevole dei reati di violenza sessuale aggravata in concorso, come in primo grado.

Il vice procuratore generale Salvatore Cosentino, aveva invocato la condanna a 9 anni per l’imputata, contestando anche il reato di violenza sessuale di gruppo.

L’inchiesta

Secondo il pm Angela Rotondano, anche se le violenze ai danni degli scolari in tenera età sarebbero state compiute “materialmente” dal marito (l’uomo deceduto a processo in corso, non poteva essere giudicato dal tribunale), la moglie era da ritenere colpevole per la “consapevolezza” degli orrori che avvenivano in quella struttura adibita a doposcuola “improvvisata” (una sorta di garage) o in altri luoghi per mano del coniuge.

Gli agghiaccianti atti di violenza fisica e psicologica si sarebbero consumati tra il 2007 ed il 2009, a volte anche alla presenza degli altri bambini. La maggior parte degli episodi “incriminati” sarebbero avvenuti nella sede delle lezioni, ma anche presso un campeggio nella zona di Gallipoli o in altre località balneari. Qui, i piccoli di età compresa tra i 7 ed i 14 anni si recavano addirittura accompagnati dai genitori (naturalmente ignari di tutto) per far visita alla coppia. Svariate e incredibilmente oscene le violenze subite dagli scolaretti (sia dai maschietti che dalle femminucce): palpeggiamenti, toccatine e rapporti sessuali. Certe volte erano costretti a compiere a loro volta atti sessuali.

Già nel corso dell’anno 2007, alcuni genitori avevano cominciato a sospettare che in quel doposcuola avvenivano strane cose, ma fu solo nel 2009 che cominciarono le prime denunce nei confronti della coppia.

La sorella di una delle vittime, infatti, vedendo in televisione un servizio ad un tg in cui si parlava di un violentatore di ragazzini, avrebbe raccolto la “testimonianza” del fratellino che affermava come l’uomo visto nelle immagini gli ricordasse il marito della maestra. A quel punto i genitori si sarebbero confrontati tra di loro e grazie alla loro “mediazione” e ad un continuo dialogo, i ragazzini avrebbero cominciato a raccontare gli abusi sessuali.



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