Era accusato di una serie di abusi sessuali sulla figlia della convivente, di appena 12 anni. Al termine del processo di Appello, per un 49enne leccese è arrivata l’assoluzione. Accolta, dunque, l’istanza della difesa rappresentata dall’avvocato Luigi Rella.
Ricordiamo che. in primo grado, con rito abbreviato, il gup Sergio Tosi aveva inflitto all’imputato la pena di 7 anni e 4 mesi. L’uomo era stato anche condannato al pagamento di una provvisionale in favore della vittma e dei genitori, oltre al risarcimento del danno in separata sede. Si erano tutti costituiti parte civile attraverso l’avvocato Alessandra Viterbo.
I fatti
Il 49enne leccese venne arrestato nel febbraio del 2017 dagli Agenti della Squadra Mobile. Nei suoi confronti, venne eseguita un’ordinanza di misura cautelare ai domiciliari.
Le indagini, condotte dal pm Stefania Mininni, presero il via dopo una prima denuncia della convivente, alla fine di luglio del 2016. I fatti si sarebbero verificati a partire dal 2014, nel periodo in cui l’uomo aveva una relazione sentimentale con la mamma della giovane vittima.
Secondo quanto denunciato agli inquirenti, la donna avrebbe ricevuto le confidenze della figlia, che le avrebbe confessato di avere subito molestie dal 49enne leccese. Quest’ultimo l’avrebbe anche minacciata di non riferire nulla a nessuno.
La minore venne anche ascoltata con “modalità protetta”, confermando quanto denunciato dalla madre. La Procura sulla scorta dei successivi accertamenti, sosteneva che il 49enne, nelle ore notturne, si sarebbe introdotto nella cameretta della bambina. Quì, l’avrebbe palpeggiata nelle parti intime e sul seno, baciandole anche la bocca. In un’occasione, l’avrebbe costretta a subire un rapporto sessuale.