Finisce sotto processo, con l’accusa di avere accoltellato un barista al termine di una violenta lite, scoppiata per alcune consumazioni non pagate da un cliente. Andrea Signore, 48enne di Merine è stato rinviato a giudizio dal gup Sergio Tosi con l’accusa di tentato omicidio. Dovrà presentarsi il 1 luglio, dinanzi ai giudici della prima sezione collegiale.
L’avvocato Fulvio Pedone, difensore dell’imputato, ha inizialmente chiesto il rito abbreviato condizionato all’ascolto di due testimoni. Il giudice ha rigettato l’istanza che verrà comunque ribadita nel corso del dibattimento. La difesa ha prodotto prove che rappresentano fatti in parte diversi. Cioè che l’imputato avrebbe colpito la vittima una sola volta e per difendersi, dopo essere stato attaccato con calci, pugni e ginocchiate per almeno 10/15 minuti.
Potrebbe trattarsi di una reazione proporzionata all’attacco ricevuto e per esclusive finalità difensive.
Andrea Signore è accusato di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e dall’utilizzo dell’arma. Il 29enne gestore del bar, intanto, si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Francesco Vergine.
Secondo la ricostruzione dell’accaduto da parte degli inquirenti, poco dopo le 23.00 del 20 novembre scorso, il 48enne avrebbe colpito il giovane gestore del bar nel centro di Merine, con un coltello. Un colpo all’addome, come ultimo atto di una lite.
Mentre l’ambulanza del 118 ha accompagnato il ferito all’Ospedale di Scorrano, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, i Carabinieri della locale stazione, insieme ai colleghi del nucleo operativo e radiomobile di Lecce, hanno fermato l’autore dell’aggressione.
Come raccontato anche da alcuni testimoni, poco prima dell’accoltellamento ci sarebbe stata un lite tra il 29enne e un cliente, a causa del mancato pagamento di alcune consumazioni. Durante la discussione avvenuta in piazza, sarebbe intervenuto Signore. Poi l’epilogo, noto. Ed uno di essi ha riferito di aver sentito esclamare dalla vittima, la frase: ”Mi ha tirato, mi ha tirato”, tenendosi la pancia.
Il 29enne, ascoltato dagli inquirenti in ospedale, ha detto che forse era stato accoltellato da Signore per il rovesciamento a terra di un bidone dei rifiuti antistante l’esercizio commerciale della famiglia della vittima. Non escludendo l’ipotesi del suddetto diverbio con il cliente.
Secondo i legali del 48enne, invece, l’uomo sarebbe stato aggredito, in due occasioni, dal gestore del bar.