Accoltella un uomo per strada dopo una lite. Arresto convalidato, Afendi ottiene i domiciliari

Ottiene i domiciliari Antonio Amin Afendi, accusato di avere accoltellato al fianco un 49enne di Casarano dopo una lite in strada per questioni di viabilità

Ottiene i domiciliari, il 29enne di origine marocchina Antonio Amin Afendi, accusato di avere accoltellato al fianco, nel pomeriggio di domenica, un 49enne di Casarano. Nelle scorse ore si è svolta l’udienza di convalida davanti al gip Simona Panzera. Afendi, difeso dall’avvocato Mario Coppola, ha risposto alle domande del giudice, fornendo la propria ricostruzione dei fatti. Il gip, al termine dell’udienza, ha convalidato l’arresto e disposto la misura dei domiciliari.

Il fatto di sangue, dopo una lite in strada per questioni di viabilità, è avvenuto nel pomeriggio di domenica, intorno alle 17, a Casarano, tra via Solferino e via XX Settembre. La compagna della vittima ha anche cercato di intervenire per evitare il peggio. L’operaio è stato trasportato in ospedale per essere sottoposto ad un intervento di urgenza.

Il 49enne è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Casarano e condotto in carcere, come disposto dal pm Alessandro Prontera, con l’accusa di lesioni personali e porto abusivo di arma bianca.

Antonio Amin Afendi fu vittima di un’imobscata nel 2019, dal quale si era miracolosamente salvato. Per l’agguato, è finito sotto processo per tentato omicidio Giuseppe Moscara, 25enne, detto Mozzarella, di Casarano. Quell’imboscata sarebbe maturata nell’ambito della faida tra clan mafiosi. L’imputato, difeso dall’avvocato Simone Viva, ha chiesto il rito alternativo, nel corso dell’udienza preliminare. L’udienza è stata rinviata al 27 gennaio, per la discussione in aula.

Il 28enne di origine marocchina, astro nascente del clan “Potenza”, mentre era fermo a bordo della sua Golf, fu avvicinato da un’altra macchina che diede fuoco con fucile e kalasnikhov. Afendi rimediò ferite multiple ed una estesa lacerazione alla base del collo, rischiando di morire. Non si escluse la presenza di un complice, che avrebbe preso parte all’azione di fuoco contro il giovane.



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