
Minacce di morte a sfondo razzista ad un ambulante, poi costretto ad abbandonare il posto al mercato dove lavorava legalmente.
La Procura ha chiuso l’inchiesta sul grave episodio di discriminazione e due persone risultano indagate dal pubblico ministero Massimiliano Carducci. Si tratta di G. N., 57 anni di Campi Salentina ed F. E., 52 anni di Lecce. Sono assistiti rispettivamente dagli avvocati Angelo Vetrugno e Alessandro Mariano.
Avranno venti giorni a disposizione, dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, per chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive, attraverso i propri legali.
Rispondono delle ipotesi di reato violenza privata pluriaggravata per finalità di discriminazione e per odio etnico o razziale e lesioni personali aggravate.
L’inchiesta
I fatti risalgono al 3 ottobre del 2018. I due indagati sono accusati di avere impedito ad un commerciante ambulante senegalese, attraverso una serie di minacce dettate dall’odio razziale, di montare il proprio banco vendita presso il mercato settimanale di Novoli. Nonostante, tra le altre cose, non fossero titolari di alcun parcheggio.
Nello specifico, quel giorno F. E. per favorire G.N. e d’accordo con questi, già prima di arrivare alla zona del mercato, avrebbe cominciato ad aggredire verbalmente il “collega” straniero. Quest’ultimo aveva regolare titolo di “spuntista” (era regolarmente registrato nell’elenco degli esercenti assegnatari dei posteggi del Comune di Novoli) e non era intenzionato ad abbandonare il posto. Allora, il 52enne leccese avrebbe estratto un coltello a serramanico puntandoglielo tra il collo e la gola e provocandogli un graffio. Non solo, poiché rivolgendosi al senegalese, gli aveva intimato di inginocchiarsi al suo cospetto per chiedergli scusa, perché era lui a comandare lì.
Nel frattempo era scattata la solidarietà dei connazionali della vittima, che avevano allertato le forze dell’ordine.
A quel punto sarebbe giunta prontamente la “risposta” del capannello di persone che si era formato attorno a loro per dare manforte all’aggressore. E addirittura qualcuno avrebbe esclamato: “Non puoi chiamare i Carabinieri perché sei nero, noi Italiani dobbiamo chiamare i Carabinieri”.
In quei frangenti sarebbe arrivato anche G. N. a sostegno di F. E. ed avrebbe rincarato la dose di minacce. “Non ti faccio più mettere piede a Novoli”. E poi: “Non sapete con chi avete a che fare”.
Intanto, giungevano sul posto i Carabinieri, ma nonostante la loro presenza, il 57enne di Campi avrebbe continuato ad inveire contro l’ambulante sengalese, minacciando di ucciderlo entro la serata, costringendolo a lasciare il mercato. Non pago di avere ottenuto il proprio obiettivo, avrebbe infine “ostentato” pubblicamente il proprio razzismo, vantandosi di essersi comportato da italiano difendendo il proprio posto di lavoro dagli stranieri.