Offese una funzionaria definendola “Maga Circe”? Cassazione annulla la condanna per il sindaco di Sannicola

Gli “ermellini” hanno comunque annullato senza rinvio la sentenza di secondo grado, perché il fatto non costituisce reato.

Annullata la condanna per il sindaco di Sannicola, Cosimo Piccione, accusato di avere offeso una funzionaria comunale definendola “Maga Circe”.

La quinta sezione della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’avvocato Luigi Corvaglia, il quale aveva impugnato la sentenza della Corte di Appello di Lecce che nell’aprile del 2021 aveva condannato l’imputato per il reato di diffamazione (escludendo l’aggravante contestata). Secondo il legale, infatti, quelle dichiarazioni rientravano semplicemente nell’esercizio del diritto di critica politica. Le motivazioni della Cassazione si conosceranno nei prossimi giorni.

Gli “ermellini” hanno comunque annullato senza rinvio la sentenza di secondo grado, perché il fatto non costituisce reato.

Al termine del processo di primo grado, il giudice monocratico Alessandra Sermarini, condannò Cosimo Piccione, 57enne di Sannicola a 6 mesi di reclusione (pena sospesa) per diffamazione aggravata disponendo un risarcimento di 8 mila euro in favore della funzionaria che si era costituita parte civile con l’avvocato Luigi Covella.

Successivamente arrivò il verdetto della Corte di Appello che confermò anche il risarcimento.

Adesso con il pronunciamento della Cassazione la sentenza è stata annullata.

Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Elsa Valeria Mignone, i fatti si sarebbero verificati durante la seduta del consiglio comunale del 24 dicembre 2013, avente all’ordine del giorno le osservazioni al piano paesaggistico territoriale. Il “primo cittadino” avrebbe pubblicamente offeso la funzionaria definendola in varie circostanze “Maga Circe” e facendo anche un’ampia digressione sull’ammaliante personaggio mitologico. Il riferimento era al parere negativo espresso sul piano.

Il sindaco e i componenti della giunta comunale di Sannicola (all’epoca dei fatti) sono inoltre finiti sotto processo per un’altra vicenda. Il dibattimento è in corso dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale. Rispondono, a vario titolo e in diversa misura, di abuso d’ufficio, falsità ideologica e maltrattamenti. Le indagini della Procura hanno fatto luce sul presunto mobbing ai danni della funzionaria comunale che anche in questo caso si è costituita parte civile.



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