Abusa della figlia e dalle violenze nasce una bimba? In Appello, ‘padre-orco’ condannato a 17 anni

I giudici della Corte hanno ridotto la pena, poiché alcuni reati sono caduti in prescrizione come sostenuto dalla difesa. In primo grado, l’imputato è stato condannato a 30 anni.

I giudici della Corte di Appello hanno condannato l’imputato, un 50enne del Basso Salento, alla pena di 17 anni. Sono stati infatti dichiarati prescritti i reati commessi fino al 13 dicembre del 2008.
La Corte ha così accolto l’istanza avanzata dagli avvocati Luigi ed Alberto Corvaglia, nel corso della discussione in aula.
I giudici hanno confermato per il resto, la sentenza di primo grado.
Il sostituto procuratore generale Maria Rosaria Micucci ha invece chiesto la conferma integrale della condanna a 30 anni, maturata in primo grado.

L’imputato rispondeva delle accuse di violenza sessuale aggravata e continuata e maltrattamenti in famiglia.
In una scorsa udienza, ricordiamo, i giudici avevano disposto un nuovo accertamento tecnico irripetibile per l’esame del Dna.

Il processo di primo grado

In primo grado, i giudici della prima sezione collegiale hanno inflitto la pena di 30 anni nei confronti dell’imputato, a cui è stata anche revocata la potestà genitoriale. Non solo, poiché è stata disposta una provvisionale di 100mila euro ciascuno e il risarcimento del danno in separata sede, per la figlia e la bimba nata dall’incesto, che si erano costituite parte civile con l’avvocato Erlene Galasso. E poi, la trasmissione degli atti in Procura, sulle dichiarazioni rese in aula dalla madre della vittima. Infatti, pm ha iscritto quest’ultima nel registro degli indagati, per favoreggiamento personale. Secondo l’accusa, infatti, la donna sarebbe stata al corrente degli abusi subìti dalla figlia e avrebbe taciuto sul comportamento del marito.

Le accuse

I fatti contestati dal sostituto procuratore Stefania Mininni si sarebbero verificati in casa, tra il 1995 ed il 2010.

La giovane veniva molestata e palpeggiata fin dall’età di 7 anni dal padre e costretta a subire il primo rapporto sessuale completo ad appena 10 anni. Quando ne aveva 15, invece, il padre l’ha violentata e la figlia è rimasta incinta, decidendo però di abortire. Non solo, poiché l’uomo per “punirla” di aver parlato con la madre degli abusi subiti, l’ha poi stuprata in macchina. Inoltre, ogni volta che aveva conati di vomito, la violentava nuovamente, proferendole frasi del tipo: “Devi essere mia per sempre perché ti amo”. All’età di 20 anni, la ragazza è rimasta nuovamente incinta e ha partorito. La figlia, come confermato successivamente dal test del Dna, era frutto dell’incesto.

Le indagini sono scattate a seguito della denuncia della figlia che vive oramai da tempo fuori dalla provincia di Lecce. La ragazza raccontò gli abusi subiti al suo attuale compagno e assieme a lui, si è rivolta ai carabinieri della stazione locale, nel mese di luglio dello scorso anno. Il presunto padre-orco venne arrestato nel dicembre del 2018 e condotto nel carcere di Borgo San Nicola.



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