
Tentata estorsione, lesioni personali e atti persecutori. Sono queste le accuse contestate a due fratelli di Calimera, beccati dai Carabinieri della Stazione locale mentre cercavano di “convincere” un imprenditore edile a consegnargli 700 euro. Somma pretesa come compenso per una settimana di prova, considerata da loro lavoro non retribuito.
Tanto è bastato. Arrestati in flagranza di reato, per Cosimo Tommasi e suo fratello Diego – 24 anni il primo, 21 il secondo – si sono aperte le porte del carcere di Lecce.
Tutto è cominciato quando i Carabinieri della stazione di Calimera hanno sorpreso i due fratelli nella cittadina grìca mentre aggredivano fisicamente un imprenditore edile. A suon di calci e pugni chiedevano al malcapitato 700 euro come compenso per una prestazione lavorativa resa un anno fa, a marzo 2019. Insomma, al termine di un periodo di prova durato una settimana uno dei due arrestati non sarebbe stato regolarmente retribuito e per questo ha cercato di recuperare la somma con la ‘violenza’ con l’aiuto del fratello.
Arrestati in flagranza di reato per tentata estorsione, lesione personale e atti persecutori, una volta concluse le formalità di rito i due fratelli sono stati accompagnati a Borgo San Nicola, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria informata dell’accaduto.