Impugnando un fucile a canne mozze hanno messo a segno una serie di rapine, diventando l’incubo di distributori, bar e supermercati. Sei i colpi messi a segno in appena 25 giorni. Tutti tra Galatina, Soleto e Muro Leccese. Un’escalation che aveva creato un vero e proprio allarme sociale tra i cittadini e i titolari degli esercizi commerciali, terrorizzati dall’incubo di finire nel mirino dei malviventi. I piani, studiati nei minimi particolari, non sono bastati ad evitare la “cattura” e, questa mattina, a due rapinatori è stato presentato il conto. Sono stati “traditi” da qualche piccola disattenzione che, alla fine, è risultata determinante a chiudere il cerchio. C’è chi è finito nei guai “grazie” alle foto pubblicate con nonchalance sul profilo Facebook e chi si è presentato personalmente o mandando “emissari” a incassare i soldi vinti con i gratta e vinci rubati.
I nomi degli arrestati
Le indagini che hanno seguito due binari paralleli – una in mano alla Polizia, l’altra ai Carabinieri – hanno consentito di dare un nome e un volto a quei banditi che hanno svaligiato gli esercizi pubblici, in alcuni casi mettendo persino a repentaglio l’incolumità delle vittime. Si tratta di Alessio Viti, 23enne di Galatina, e Luigi Antonio Arena, 31enne di Cutrofiano. I due sono stati arrestati dal personale della Squadra Mobile, del Commissariato di Polizia di Stato di Galatina e dai militari della Compagnia dei Carabinieri di Maglie, in esecuzione di due ordinanze applicative della misura cautelare della custodia in carcere emesse dal Giudice delle Indagini Preliminari di Lecce. Rispondono, insieme ad altri tre complici, co-indagati in stato di libertà, di una serie di rapine commesse a mano armata, dal 31 maggio e fino al 25 giugno. Tutte come detto nei comuni di Galatina, Soleto e Muro Leccese.
Il primo colpo messo a segno
La prima rapina, particolarmente violenta, risale alla notte del 31 maggio, quando Viti e Arena si sono presentati all’interno della Stazione di Servizio Q8 che si affaccia sulla strada provinciale 362. Con il volto coperto per non essere riconosciuti e impugnando una pistola, i due hanno minacciato un dipendente, costringendolo a consegnarli quasi 900 euro in contanti, contenuti nel registratore di cassa e un numero non quantificabile di “Gratta e Vinci”. Scattato l’allarme, sul posto si è precipitata una volante del commissariato di Polizia che è riuscita a recuperare parte dei biglietti e alcuni degli abiti indossati durante il colpo e abbandonati nella fuga.
Il sopralluogo e le foto su Facebook
15 minuti prima, gli arrestati accompagnati da due complici – residenti nella provincia di Taranto – avevano effettuato un sopralluogo per testare il terreno e accertarsi che filasse tutto liscio. Durante il giro non hanno resistito alla tentazione di immortalare il momento, pubblicando su Facebook diverse scatti, anche mentre si trovavano in macchina. È bastato comparare le foto profilo con le immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza per incastrarli.
Il Modus operandi simile nei colpi del 3 e del 5 giugno
La “visita” al Supermercato Dok di Galatina aveva fruttato un bottino di 1.300 euro. Questa volta si erano presentati in tre e dopo aver colpito alla nuca un dipendente con la pistola e minacciato un altro con delle armi si erano impossessati dell’incasso della giornata. Un colpo riuscito solo in parte perché la Polizia aveva fermato Mamadou Sakho, un 28enne senegalese senza fissa dimora che, pochi giorni dopo, con il complice Josel Aliu, albanese, aveva rapinato il supermercato “Golosito” di Galatina. I due stranieri erano stati arrestati in flagranza di reato dai poliziotti del Commissariato di Galatina, ma anche Alessio Viti finì nei guai.
Il 5 giugno veniva preso di mira, di nuovo, il bar della Stazione di Servizio Q8 di Galatina. In questo caso i due erano fuggiti via con 550 euro in contanti e una serie di biglietti di lotterie istantanee per un valore di mille e cinquecento euro. Le indagini hanno consentito di accertare come gli abiti indossati nelle tre rapine erano sempre gli stessi, dettaglio che ha avvalorato la tesi che il gruppo fosse sempre lo stesso.
Traditi anche dai soldi vinti con i gratta e vinci
Qualcuno dei biglietti gratta e vinci rubati era persino fortunato come dimostra il fatto che gli stessi autori si sono presentati a battere cassa, insomma hanno incassato la vincita.
La svolta grazie ad una banconista coraggiosa
Un importante pezzo per ricostruire tutto il puzzle è arrivato durante il colpo al bar “Link & Coffee” di Soleto del 21 giugno, quando un uomo con il volto coperto da un passamontagna si è presentato all’interno del locale armato di cattive intenzioni. La banconista non si è lasciata intimorire ed ha reagito tanto che ne è nata una piccola lite con il malvivente.
Durante la colluttazione, la ragazza è riuscita a sfilare il passamontagna al rapinatore. Si trattava di Luigi Antonio Arena. I Carabinieri della Compagnia di Maglie, intervenuti sul posto, attraverso le immagini del sistema di videosorveglianza hanno “scoperto” che tre minuti prima che avvenisse la rapina, all’interno del bar aveva fatto ingresso un giovane che, con una scusa, aveva effettuato un “sopralluogo”. Era Alessio Viti.
L’ultimo colpo a Muro Leccese
Era il 25 giugno quando due individui hanno fatto irruzione all’interno del bar della stazione di servizio ENI dove, dopo aver esploso un colpo in aria, si impossessavano della somma di 2.700 euro e di numerosi biglietti “gratta e vinci”, per un importo di circa due mila euro. A colpo messo a segno, hanno esploso un altro colpo, forse per spianarsi la strada della fuga a bordo di una Citroen C3 Pluriel di colore verde chiaro, con le targhe parzialmente coperte. Come di consuetudine, hanno abbandonato alcuni capi di abbigliamento indossati durante l’azione, gli stessi indossati durante la rapina al Bar di Soleto di qualche giorno prima.
In questo caso è stata la locale Stazione a condurre le indagini chiuse in tempi record grazie alle descrizioni fornite dai testimoni, l’analisi dei sistemi di video-sorveglianza, accurati sopralluoghi e verifiche svolte sull’auto, presa a noleggio dalla compagna di Viti.
L’epilogo
Grazie al lavoro svolto dal Nucleo Operativo dei Carabinieri di Maglie e dagli uomini della Polizia di Stato è stato possibile porre fine alle scorribande di rapinatori spregiudicati e pericolosi.