Erano stati tratti in arresto lo scorso 31 maggio alle primissime luci dell’alba, quando i Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Maglie li avevano sorpresi a rubare oltre 25 quintali di cavi di rame da un campo fotovoltaico nelle campagne di Nardò. In tutto erano state sette le persone finite in manette ed era stato, altresì, denunciato un minore.
All’appello, però mancava un ultimo complice, datosi alla fuga e dileguatosi approfittando della nebbia mattutina e della vegetazione alta.
A quasi quattro mesi di distanza dal furto, il cerchio è stato chiuso e l’ultimo malvivente è stato rintracciato e anche per lui sono scattate le manette.
L’arresto sempre a opera dei militari della Sezione Operativa del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Maglie che hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, nei confronti di Zahri El Houssine, marocchino 32enne.
L’operazione messa in atto nella giornata di oggi, costituisce l’ulteriore sviluppo dell’attività di polizia giudiziaria eseguita, ripetiamo, il 31 maggio scorso, quando, i Carabinieri magliesi avevano tratto in arresto sette persone facenti parte di una banda specializzata nei furti agli impianti fotovoltaici, che da oltre un anno aveva letteralmente messo a saccheggio le installazioni nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
Il 32enne, quindi, sfuggito all’iniziale assedio, non è riuscito a sottrarsi all’arresto odierno, che si è basato su indubbi elementi, utili a identificarlo con assoluta certezza.
