Ripetuti abusi su due allieve minorenni. Arrestato un maestro di equitazione per violenza sessuale

Nelle scorse ore, un uomo di 65 anni, gestore di un maneggio del Nord Salento, è finito in manette ed è stato condotto in carcere dai carabinieri

equitazione

Avrebbe abusato di due minorenni e per questo un istruttore di equitazione è stato arrestato.

Nelle scorse ore, un uomo di 65 anni, gestore di un maneggio del Nord Salento, è finito in manette ed è stato condotto in carcere dai carabinieri, con l’accusa di violenza sessuale continuata ed aggravata dalla minore età delle vittime. L’indagato dovrà comparire, nelle prossime ore, dinanzi al gip per l’interrogatorio di garanzia.

Le indagini condotte dal pubblico ministero della Procura di Brindisi, Paola Palumbo e dal collega di Lecce, Luigi Mastroniani, hanno preso il via dalla denuncia dei genitori delle vittime, una delle quali assistita dall’avvocato Anna Maria Ciardo.

Il 65enne era stato in precedenza attinto dalla misura del divieto di avvicinamento alla ragazzina di 13 anni ed ai suoi genitori. La giovane era stata anche sentita nei mesi scorsi nel corso dell’incidente probatorio presso la Procura dei Minorenni ed aveva confermato le accuse, nell’ambito dell’ascolto protetto alla presenza dello psichiatra Elio Serra e della psicologa Sara Scrimieri. L’indagato, assistito dagli avvocati Francesca Conte e Marco Castelluzzo, avevano nominato la psicologa Michela Francia.

I presunti abusi ai danni della 13enne si sarebbero verificati in un paese del Nord Salento, nel mese di maggio del 2021. Secondo l’accusa, durante una lezione di equitazione, il 65enne, avrebbe palpeggiato la ragazzina, lontano da occhi indiscreti, cercando di sbottonarle i pantaloni. Non solo, poiché le avrebbe afferrato il polso per farle toccare le parti intime del cavallo.

Come detto, il maestro di equitazione è accusato di violenza sessuale anche su una bambina di 9 anni. L’uomo l’avrebbe adescata regalandole oggetti di bigiotteria, soldi e cioccolato. E avrebbe abusato della piccola nell’auto, in casa, nonché nella roulotte del maneggio. E l’avrebbe minacciata per non farle rivelare nulla ai propri genitori.

La bambina si confidò prima con una compagna di scuola per poi rivelare gli abusi subiti a sua madre.

 



In questo articolo: