Accusato e arrestato per aver preso a calci la moglie incinta, assolto dopo il processo

Il Tribunale ha disposto la trasmissione degli atti del processo al pubblico ministero, adombrando l’ipotesi di alcune false testimonianze.

Era accusato di aver preso a calci la moglie incinta, intimandole di abortire.

In realtà, al termine del processo, l’imputato è stato assolto poiché ritenuta inattendibile la versione dei fatti della persona offesa e di alcuni testimoni. Non solo, il Tribunale ha disposto la trasmissione degli atti del processo al pubblico ministero, adombrando l’ipotesi di falsa testimonianza.

Intanto, il giudice monocratico Valeria Fedele ha ritenuto il 32enne non colpevole dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali,”perché il fatto non sussiste”. Inoltre è stata dichiarata estinta la misura degli arresti domiciliari.

L’imputato è difeso dall’avvocato Dimitry Conte, che in sede discussione ha invocato con fermezza l’assoluzione del proprio assistito.  Invece, il pm ha chiesto la condanna a 4 anni di reclusione.

Ricordiamo che nel marzo dello scorso anno, i militari della stazione dei carabinieri di Maglie, hanno arrestato il 32enne del posto, dando esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal Gip.

Le violenze

I fatti si sarebbero verificato in un paese alle porte di Maglie.

I carabinieri avrebbero riscontrato come l’uomo, dal mese di agosto 2017 fino alla fine di gennaio 2018, avesse minacciato, percosso e ingiuriato la compagna.

Questi, poi, avrebbe creato all’interno dell’abitazione domestica un clima di sopraffazione, sfociato in una violenta discussione culminata con un calcio al ventre della donna. Non solo, il 32enne le avrebbe lanciato addosso varie suppellettili, nel tentativo di provocarle l’interruzione di una gravidanza da lui indesiderata.



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