Tentò di uccidere un giovane e lo minacciò di morte, la notte di San Lorenzo? Assolto 36enne di Nardò

Il collegio della prima sezione penale (Presidente Stefano Sernia) ha assolto con la formula “per non aver commesso il fatto”, Cosimo Damiano Prete.

coltello-minaccia

Era accusato di avere accoltellato un 23enne, la notte di San Lorenzo, ma al termine del processo arriva l’assoluzione per l’imputato.

Il collegio della prima sezione penale (Presidente Stefano Sernia) ha assolto con la formula “per non aver commesso il fatto”, Cosimo Damiano Prete, 36 originario di Copertino, ma residente a Nardò.

Rispondeva delle gravi accuse di tentato omicidio, minaccia, porto e detenzione di armi.

I giudici hanno invece accolto la tesi difensiva dell’avvocato Giuseppe Bonsegna. Il legale, nel corso di un’articolata arringa difensiva, ha ricostruito la vicenda, sottolineando che il proprio assistito ha avuto un alterco con l’uomo, ma che non lo ha accoltellato nè ha esploso dei colpi di pistola in aria.

Il pm Massimiliano Carducci ha invece invocato la condanna a 9 mesi per il solo reato di minacce, poiché per l’accusa di tentato omicidio vi era già stata la remissione di querela della presunta persona offesa.

I fatti

Secondo l’accusa, nella notte tra il 10 e l’11 agosto 2017, a Sant’Isidoro, in territorio di Nardò, a seguito di un litigio per futili motivi, Prete mediante l’utilizzo di un’arma da taglio, avrebbe colpito al petto un 23enne, residente a Copertino, dopo averlo minacciato di morte. Numerosi i colpi alla testa che l’uomo avrebbe inflitto alla sua vittima con una bottiglia di vetro. In un secondo momento, dopo essersi allontanato per pochi minuti dal luogo del reato, il 36enne vi avrebbe fatto ritorno esplodendo all’indirizzo del giovane ripetuti colpi darma da fuoco, i quali fortunatamente non andavano a segno.

Sul posto intervennero gli uomini della tenenza di Copertino con i colleghi del Radiomobile di Gallipoli.

Il 23enne si recò presso l’ospedale di Copertino, dove venne visitato e poi dimesso con prognosi di 10 giorni per “ferita da taglio regione ascellare e taglio al cuoio capelluto regione parietale”.

Il giovane dapprima sostenne di essere caduto dalle scale, per poi formalizzare il giorno seguente la denuncia contro Prete. La medesima versione dei fatti venne fornita anche dal fratello della vittima.

Nel mese di marzo del 2018, Prete venne raggiunto da un’ordinanza di misura cautelare e condotto in carcere.

Venne poi ascoltato dal gip Carlo Cazzella nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia. Ed in seguito ottenne i domiciliari. Attualmente, Prete si trova a piede libero.



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