Il 56enne di Corigliano d’Otranto, accusato di avere nascosto la morte del padre per continuare a riscuotere la pensione, è stato assolto poiché dichiarato affetto da un vizio totale di mente.
Il gup Valeria Fedele, al termine del processo con rito abbreviato, chiesto dalla difesa, nella giornata di oggi, ha assolto Luigi Roberto Caracciolo, assistito dall’avvocato Fabrizio Ruggeri. Anche pubblica accusa e difesa avevano concluso con la stessa richiesta. L’imputato rispondeva di occultamento di cadavere, truffa e indebito utilizzo di carte di credito.
Il giudice ha però disposto la misura di sicurezza della libertà vigilata per due anni nei confronti di Luigi Roberto Caracciolo, il quale si trova in una Crap (comunità riabilitativa assistenziale psichiatrica) già dal mese di dicembre, dopo la perizia disposta dal pm Luigi Mastroniani, in seguito alla quale era risultato parzialmente infermo di mente.
La decisione del gup Fedele è maturata dopo la perizia eseguita dallo psichiatra Elio Serra che lo ha ritenuto affetto da un vizio totale di mente.
Ricordiamo che l’84enne Antonio Caracciolo è deceduto per cause naturali, nella sua casa di Corigliano d’Otranto, presumibilmente nel mese di settembre del 2021. Il cadavere fu ritrovato il 14 marzo del 2022.
Secondo l’accusa, il 57enne avrebbe occultato il cadavere del padre in cucina, avvolto da coperte e lenzuola. per continuare a riscuoterne la pensione. In che modo? Senza comunicare il decesso e ingannando l’Inps e appropriandosi della somma mensile di 604,10 euro, con la carta intestata al padre. Durante l’interrogatorio il 57enne dichiarò che il padre è ancora vivo e si trova in Svizzera.
Va detto, anche che nei mesi scorsi, Luigi Roberto Caracciolo era stato inizialmente iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio, ma solo per permettere di effettuare tutti gli approfondimenti del caso.
