Era accusato di avere coltivato illecitamente, un centinaio di piante di cannabis. Non solo, anche di avere messo in commercio 348 rami con foglie ed inflorescenze per un peso complessivo di oltre 28 chili della stessa sostanza, da cui era possibile ricavare circa 35mila dosi. Tale accusa è però caduta al termine del processo con rito abbreviato.
Infatti, il gup Laura Liguori ha assolto, “perché il fatto non sussiste”, Cesare Taurino, 40enne di San Donato. Il giudice ha accolto la tesi difensiva degli avvocati Gabriella Mastrolia e Lorenzo Simonetti. In precedenza, la pubblica accusa ha invocato la condanna a 3 anni e 6 mesi.
I fatti risalgono al 16 luglio del 2020. Taurino venne raggiunto dal decreto di perquisizione di un terreno a Galatina. Nella circostanza dichiarò, dinanzi ai militari della Guardia di Finanza di Gallipoli, che il prodotto finale delle piante di canapa sottoposte a sequestro, contenevano un principio attivo rientrante nelle norme inerenti la commercializzazione della canapa light.