Travolse e uccise un giovane in monopattino, automobilista patteggia la pena a 3 anni e 6 mesi

Il giudice ha accolto la richiesta della difesa di revoca, per il concorso di colpa, della misura cautelare agli arresti domiciliari (risulto positivo all’alcoltest) e il 30enne di Specchia è tornato libero.

L’automobilista arrestato nel novembre dello scorso anno, con l’accusa di omicidio stradale, per avere travolto e ucciso un giovane in monopattino, ha patteggiato la pena ed è tornato in libertà. Il guidatore, come risultò dalle analisi, aveva un tasso alcolemico tre volte superiore al limite consentito e tracce di cannabis presenti nel sangue.

Il giudice Angelo Zizzari, ha accolto l’istanza di patteggiamento della difesa, riconoscendo l’attenuante del concorso di colpa. La pena era sta concordata con il pm, dall’avvocato Tony Indino, legale di P.S., 30enne, originario di Specchia.

Il gip, nonostante il parere negativo della Procura, ha anche accolto la richiesta della difesa di revoca della misura cautelare agli arresti domiciliari e quindi P.S. è tornato libero.

Riguardo il concorso di colpa, i periti Antonio  Caricato (per la Procura) e Antonio Vernaleone (nominato dalla difesa) hanno concluso che “viste le caratteristiche della strada, identificata come strada extraurbana principale, il conducente del monopattino non poteva percorrere tale strada a bordo del monopattino. Inoltre, sia il guidatore che il mezzo, non possedevano adeguate illuminazione posteriore o giubbotto catarifrangente”.

I fatti risalgono al 10 novembre del 2024 e si verificarono sulla strada provinciale che collega Lucugnano a Tricase. L’automobilista, alla guida di una Volvo v40, travolse due ragazzi, provocando la morte di Naem Uddin, un 22enne del Bangladesh che era a bordo di un monopattino, e provocò ferite all’amico, un connazionale che si trovava con lui, ma in sella a una bicicletta. P. S si fermò per prestare soccorso.

In seguito, il 30enne di Specchia venne arrestato per omicidio stradale, dopo essere risultato positivo all’alcol ed al drug test.

Il gip Giulia Proto, attraverso apposita ordinanza, convalidò l’arresto di P. S., confermando la misura dei domiciliari, come richiesto dal pm Alberto Santacatterina.

Il giovane, nel corso dell’interrogatorio, dichiarò che era lucido al momento del sinistro e di aver bevuto solo all’ora di pranzo. Ed aggiunse di aver assunto cannabis qualche giorno prima, ma non quel giorno. Inoltre, ha sostenuto di non aver in alcun modo notato i due ragazzi in monopattino e bicicletta, anche perché vestiti in abiti scuri e senza alcun tipo di dispositivo luminoso acceso e senza giubbotto catarifrangente.



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