Palpeggiamenti verso le due figlie minorenni della compagna. 50enne condannato a 4 anni e 8 mesi

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia della madre delle due sorelline. Secondo l’accusa, i fatti contestati si sarebbero verificati, tra luglio del 2018 e giugno del 2019.

Arriva la condanna per un 50enne del Basso Salento accusato di avere palpeggiato le due figlie della convivente, in diverse occasioni. In mattinata, il gup Sergio Tosi, al termine del rito abbreviato, ha inflitto all’imputato la pena di 4 anni ed 8 mesi di reclusione per atti sessuali con minorenne. Il giudice ha inoltre disposto l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio riguardante la tutela e la curatela e da qualunque incarico presso scuole o strutture frequentate dai minori. Infine, il gup ha disposto, per 1 anno dopo l’applicazione della pena, una serie di divieti riguardanti i contatti con minori.

Il pm ha chiesto la condanna a 4 anni di reclusione.

Il legale dell’imputato, l’avvocato Francesco Fasano, potrà presentare ricorso in Appello. La madre e le due vittime di abusi si erano costituite parte civile con l’avvocato Stefano Zurzolo.

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia della madre delle due sorelline. Secondo l’accusa, i fatti contestati si sarebbero verificati, tra luglio del 2018 e giugno del 2019. Il compagno della madre delle due ragazzine, nate da una precedente relazione, avrebbe approfittato della sua assenza per motivi di lavoro o del fatto che si trovasse in un’altra stanza, per compiere atti sessuali. Vengono contestati, una serie di palpeggiamenti nelle parti intime, avvenuti spesso nella camera da letto della casa in cui la coppia conviveva. In una circostanza, il patrigno avrebbe anche praticato atti di autoerotismo.

Nel settembre dell’anno scorso, presso il Tribunale per i Minorenni, si è svolto l’ascolto protetto delle due presunte vittime, 13enni all’epoca dei fatti, nell’ambito dell’incidente probatorio. Dinanzi al gip Simona Panzera sono state ascoltate entrambe alla presenza di una psicologa che successivamente ha redatto una relazione in cui sosteneva la capacità di testimoniare e l’attendibilità delle dichiarazioni delle due presunte vittime di abusi. Era presente anche il pm Maria Consolata Moschettini che ha ereditato il fascicolo d’indagine dalla collega Donatella Palumbo.



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