Coronavirus, aumentano i contagi a Calimera: sono 24 i positivi

Sono saliti a 24 i casi positivi a Calimera, soprattutto in fascia pediatrica come è scritto in un post pubblicato sulla pagina Facebook del comune in cui si invitano i cittadini ad evitare comportamenti a rischio

Nell’ultimo report della Asl di Lecce che, ogni venerdì, conta gli attuali positivi nei 96 comuni della provincia, nella casella di Calimera erano riportati 12 contagi. Contagi che, secondo l’ultimo aggiornamento, sono arrivati 24, a cui bisogna aggiungere 84 cittadini in quarantena. Un aumento dei casi da non sottovalutare in una cittadina di quasi 7mila anime e che riguarda in particolare la fascia di età pediatrica con il naturale coinvolgimento di tutte le Scuole di ordine e grado del paese.

Per questo, in un post pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale, il Sindaco Gianluca Tommasi – anche lui risultato positivo al Covid19 – ha voluto rinnovare l’invito alla prudenza. «Facciamo uno sforzo collettivo – si legge –  intensificando le misure di contenimento: mascherine, distanziamento, igienizzazione delle mani. Evitiamo comportamenti a rischio come cene e pranzi in famiglia. Facciamolo per tutelare i nostri figli».

Dal canto suo l’amministrazione ha fatto la sua parte chiedendo “aiuto”, un supporto. «Nei giorni scorsi – si legge nel post – abbiamo avviato un’interlocuzione con gli organi preposti e richiesto formalmente supporto logistico alle attività di diagnosi e tracciamento dei contatti (con una eventuale postazione di tamponamento dedicata ai cittadini di Calimera)».

Il contact-tracing, cercare di rintracciare i contatti stretti delle persone risultate positive, è stato e continua ad essere anche in questa fase dell’emergenza uno strumento importante per spezzare la catena dei contagi e spegnere eventuali focolai che potrebbero far aumentare ancor di più il numero dei positivi e delle persone in isolamento.

Non  solo. Potrebbe essere utile un confronto sulla possibilità di intervenire nel territorio comunale con misure restrittive qualora se  ne rilevasse la necessità. «Meglio una preoccupazione in più e una emergenza in meno» conclude il post.



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