Donna accoltellata a morte in casa. L’autopsia: “Oltre venti fendenti. Ha provato a difendersi”

Intanto emergono inquietanti retroscena,  poiché il marito che è accusato di omicidio, avrebbe bevuto, ancora sporco di sangue, un whiskey al bar, dopo averla accoltellata a morte.

Terminata l’autopsia sul corpo di Aneta Danielczyk, 50enne di origini polacche.

Sul corpo sono stati rilevati i segni di una serie di coltellate, soprattutto al torace ed all’addome, sferrate con inaudita violenza ed una profonda ferita al braccio destro provocata da uno dei fendenti che ha reciso l’arteria in maniera letale. E numerosi tagli inferti, oltre una ventina, utilizzando sia un coltello da cucina che un taglierino e causati sia dalla feroce aggressione che dal tentativo di difesa della donna.

L’esame autoptico è stato eseguito in giornata dal medico legale Roberto Vaglio.

Va detto che il marito Albano Galati, 56enne di Taurisano, è indagato per omicidio e si trova sempre in carcere dopo l’udienza di convalida dell’arresto.

L’uomo, attraverso gli avvocati Luca Puce e Davide Micaletto, ha nominato, ieri mattina, come consulente di parte, il medico legale Dania De Carlo.

Invece, i familiari della donna, assistiti dall’avvocato Francesca Conte, si sono affidati, sempre come consulente di parte, al medico legale Giancarlo Russo.

L’autopsia servirà a stabilire con esattezza, nei prossimi 60 giorni, le cause della morte di Aneta Danielczyk ed a ricostruire la dinamica dell’omicidio.

Per Galati, non è da escludere che venga disposta una perizia psichiatrica.

Le accuse

Albano Galati, oltre che dell’omicidio della moglie, anche di tentato omicidio, nei confronti di una vicina di casa della vittima. La donna, assistita dall’avvocato Roberto Bray, secondo l’accusa e come dichiarato agli inquirenti, è stata colpita da Galati sotto l’ascella nel tentativo di fare scudo con il corpo ad Aneta, che veniva colpita dal marito, prima da dietro e poi di fronte, al braccio ed al fianco destro, con un grosso coltello da cucina. Difatti, secondo la ricostruzione dei fatti,  intorno alle 17, nell’abitazione di via Corvaglia a Taurisano, la 50enne, dopo essere stata ferita con un taglierino, veniva inseguita fino all’abitazione della vicina, dove Galati l’accoltellava a morte.

Non solo, poiché dopo l’omicidio, Galati avrebbe bevuto, ancora sporco di sangue, un whiskey al bar, come riferito da un testimone. Questo inquietante retroscena è contenuto nell’ordinanza del gip.

Il presunto uxoricida è comparso, nelle scorse ore, davanti al giudice Giulia Proto e si è avvalso della facoltà di non rispondere, presso il carcere di Borgo San Nicola, alla presenza del pm Giorgia Villa.

Ricordiamo che nelle scorse ore, il 56enne di Taurisano è stato interrogato in caserma. L’uomo, che nell’immediatezza dei fatti aveva riferito ai poliziotti di avere ucciso la moglie, non ha confessato l’uxoricidio davanti ai pm ed ha risposto con una serie di “non ricordo”. In seguito, è stato disposto l’arresto, poi convalidato dal gip. E come si legge nel provvedimento, sarebbero emersi dalle indagini, svariati episodi di violenza avvenute negli anni ai danni della donna e di continui litigi per motivi economici, in particolare per l’acquisizione degli assegni familiari.