Ha scelto di non rispondere alle domande del gip Simona Panzera, Andrea Signore, il 47enne di Merine arrestato per aver accoltellato il 28enne proprietario del bar, al termine di una violenta lite scoppiata, pare, per alcune consumazioni non pagate da un cliente. Accusato di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e dall’utilizzo dell’arma – un coltello pieghevole a serramanico – l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere, nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto che si è tenuta presso il carcere di Borgo San Nicola. Insomma, ha fatto “scena muta”.
Al termine dell’udienza, il gip ha convalidato l’arresto e confermato la misura del carcere.
Secondo il gip Panzera sussistono i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, in virtù ” della spiccata propensione dell’arrestato a violare la legge penale e per la personalità del Signore, denotante un indole incapace di resistere a violenti impulsi antisociali”.
Ad ogni modo, i legali di Andrea Signore – gli avvocati Fulvio Pedone ed Angelica Angelini – ritengono che ci siano ancora molti punti da chiarire su quella notte di rabbia e di sangue.
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, poco dopo le 23.00, il 47enne avrebbe colpito il giovane titolare del bar che si affaccia sulla piazza principale della frazione di Lizzanello con un coltello. Un colpo all’addome, come ultimo atto di una lite. Mentre l’ambulanza del 118 ha accompagnato il ferito all’Ospedale di Scorrano, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, i Carabinieri della locale stazione, insieme ai colleghi della radiomobile di Lecce, hanno fermato l’autore dell’aggressione. Aveva ancora le mani sporche di sangue, quando è stato ‘rintracciato’.
Come raccontato anche da alcuni testimoni, poco prima dell’accoltellamento c’era stata un lite tra il 28enne e un cliente, a causa del mancato pagamento di alcune consumazioni.
Durante la discussione sarebbe intervenuto Signore. Poi l’epilogo, noto. Ed uno di essi ha riferito di aver sentito esclamare dalla vittima, la frase: ” Mi ha tirato, mi ha tirato”, tenendosi la pancia.
Inoltre, il 28enne, ascoltato dagli inquirenti in ospedale, ha detto che forse era stato accoltellato da Signore per il rovesciamento a terra di un bidone dei rifiuti antistante l’esercizio commerciale della famiglia della vittima.Non escludendo l’ipotesi del suddetto diverbio con il cliente.
Secondo i legali del 47enne, invece, l’uomo sarebbe stato aggredito, in due occasioni, dal proprietario del bar. La prima volta, quando si è messo in mezzo alla discussione tra il il 28enne ed il cliente. Insomma, mentre cercava di intervenire nella zuffa. Nella seconda circostanza, Signore sarebbe stato anche colpito violentemente dal 28enne, poi ferito, dovendo ricorrere alle cure mediche per un trauma cranico.
I legali di Signore potrebbero chiedere a breve l’ascolto del proprio assistito anche perché ritengono che la presunta vittima sia stata colpita una sola volta con un coltellino da cucina.