Processo “Bolle di Sapone” su mercato del falso: il “pentito” Montedoro condannato ad 1 anno e 6 mesi

Il processo conclusosi questa mattina, è uno stralcio del filone principale in cui compaiono altre 37 persone. Il dibattimento è in corso dinanzi ai giudici in composizione collegiale.

Sentenza di condanna per il “pentito” Tommaso Montedoro, nel processo scaturito dall’inchiesta “Bolle di Sapone” sulla falsificazione e la vendita di noti prodotti per la casa. In mattinata, il giudice monocratico Roberto Tanisi ha inflitto la pena di 1 anno e 6 mesi (considerando lo status di collaboratore) nei confronti del 42enne di Casarano. Montedoro, assistito dall’avvocato Sergio Luceri, compariva sul banco degli imputati con le accuse di contraffazione e ricettazione.

In precedenza, durante la discussione in aula, il Procuratore Aggiunto Guglielmo Cataldi ha invocato la stessa pena.
Non solo, poiché prima della sentenza, si è tenuto l’esame dell’imputato. Montedoro, collegato in video conferenza da una località segreta, ha ammesso gli addebiti ed aggiunto che voleva dar vita ad un progetto di produzione industriale della contraffazione, ma poi non se ne fece niente.

Secondo la Procura, Montedoro avrebbe acquistato a Casarano nel maggio del 2013, circa 100 confezioni contraffatte di colla del tipo attak.

Il processo conclusosi ieri mattina, è uno stralcio del filone principale in cui compaiono altre 37 persone. Il dibattimento è in corso dinanzi ai giudici in composizione collegiale.

L’inchiesta

Ricordiamo che nel giugno del 2013, le Fiamme Gialle della Compagnia di Otranto, con l’ausilio dei colleghi del Comando Provinciale di Lecce, su disposizione del Procuratore Aggiunto di Lecce, Antonio De Donno, della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, eseguirono ben 65 perquisizioni in 13 province.

In base alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, prima venivano preparati i vari tipi di prodotto; poi i contenitori in plastica e i tappi di chiusura. Alla fornitura delle etichette contraffatte di noti marchi, provvedevano invece tre tipografie.
Infine, si arrivava al confezionamento dei prodotti finiti, successivamente distribuiti, a prezzi altamente concorrenziali e venduti in supermercati e discount.

Inoltre, nel corso dell’udienza preliminare si sono costituite parte civile alcune note aziende.