“Bunga bunga elettorale” a Porto Cesareo: condannati ex vice sindaco ed assessore

Le giovani ragazze si sarebbero prostituite in un’abitazione in località “Il Poggio” per soddisfare i piaceri di “potenziali” elettori.

Giunge al capolinea con due dure condanne
il processo sul chiacchierato “bunga bunga elettorale” a Porto Cesareo. Il giudice monocratico Annalisa De Benedictis ha inflitto la pena di 3 anni e 6 mesi ciascuno per Antonio Greco, 56 anni, ex vice sindaco, difeso dagli avvocati Riccardo Giannuzzi ed Antonio Quinto e Cosimo Presicce 54enne, già assessore comunale, difeso dagli avvocati Luigi Rella e Giuseppe Romano.
Entrambi rispondevano di “voto di scambio” e “sfruttamento della prostituzione”. In precedenza, il pubblico ministero Carmen Ruggiero ha invocato 2 anni per Greco e 2 anni e 6 mesi per Presicce.

L’inchiesta

Le indagini furono condotte dai carabinieri della Compagnia di Campi Salentina che grazie a numerosi interrogatori, accertamenti e testimonianze riuscirono a ricostruire i diversi tasselli che componevano l’intricata vicenda. Nel maggio 2012, a ridosso della campagna elettorale, Antonio Greco e Cosimo Presicce avrebbero ottenuto la promessa di voto da alcuni giovani elettori, offrendo in cambio le prestazioni sessuali di giovani ed avvenenti ragazze di nazionalità rumena. Greco era candidato alla carica di consigliere comunale e Presicce lo avrebbe “aiutato”, grazie ad un pacchetto di voti, ottenuto in virtù del piano a sfondo sessuale.
Le giovani ragazze si sarebbero prostituite in un’abitazione in località “Il Poggio” per soddisfare i piaceri di “potenziali elettori” di Greco.
La Procura, in precedenza, aveva archiviato per intervenuta prescrizione del reato di voto di scambio, le posizioni di altre sei persone inizialmente indagate.