Inchiesta “Candidopoli”: Ex segretario nazionale di “L’Altra Italia” finisce sotto processo

Cosimo Damiano Cartelli 50enne originario di Uggiano La Chiesa potrà difendersi dalle accuse nel corso del dibattimento

Nelle scorse ore, il gup Silvia Varotto del Tribunale di Rovigo ha rinviato a giudizio il 50enne originario di Uggiano La Chiesa. L’imputato dovrà presentarsi il 9 maggio dinanzi al giudice monocratico per l’inizio del processo. Potrà difendersi dalle accuse nel corso del dibattimento. Risponde dell’ipotesi di reato di falso in liste elettorali.

Cosimo Damiano Cartelli venne arrestato nel settembre del 2021 nell’ambito dell’operazione “Candidopoli” condotta dalla Guardia di Finanza di Padova, ma la misura dei domiciliari venne poi revocata e da diverso tempo si trova in libertà.

Invece, ha patteggiato ad 1 anno e 3 mesi (pena sospesa) Gianluca Trisiello, ex segretario provinciale di Lecce di “L’Altra Italia”, che aveva il ruolo di autenticatore delle liste in alcuni piccoli paesi del Centro e Nord Italia. Il 52enne leccese, assistito dall’avvocato Mauro Margarito, nel corso dell’interrogatorio si difese dalle accuse, sostenendo di essere stato tratto in inganno e che le firme di alcune liste sarebbero risultate autentiche.

La vicenda riguardante “L’Altra Italia” è stata seguita fin dalle prime battute da “Striscia La Notizia”, con una serie di servizi in cui si faceva riferimento alla presentazione di false liste elettorali per le elezioni comunali svoltesi in contesti territoriali di piccole dimensioni.

Le indagini sono state condotte dai finanzieri del Comando provinciale di Padova e coordinate dalla Procura di Rovigo. E nel settembre del 2021, come disposto dal gip, vennero eseguite una serie di misure cautelari, nei confronti dei vertici del movimento politico.

Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Ermindo Mammucci, sarebbero state create delle liste “false” per le candidature alle elezioni comunali del 2020, presso ben 23 amministrazioni locali su tutto il territorio nazionale, con una popolazione inferiore ai mille abitanti. Difatti, l’obiettivo principale del movimento sarebbe stato quello di presentare candidature in piccole realtà territoriali dove vi era una buona probabilità di eleggere un proprio rappresentante per ottenere una visibilità sull’intero territorio nazionale.

Nello specifico, le liste elettorali sarebbero state falsificate, in quanto gran parte dei soggetti riportati in elenco, sarebbe poi risultati all’oscuro della propria iscrizione.

Non solo, poiché molti dei candidati, residenti principalmente nel Basso Salento e nel Foggiano, hanno dichiarato di non essersi mai recati nelle province di Padova e di Rieti, luoghi in cui avrebbero apposto le proprie firme e di non conoscere i relativi pubblici ufficiali autenticatori. Inoltre, è stato verificato come in lista fossero stati iscritti anziani ultra-ottantenni o persone con forti disabilità fisiche. Alcuni dei candidati hanno poi provveduto a  querelare i responsabili del movimento politico “L’Altra Italia”.

 

 



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