Cartelle cliniche bruciate in campagna: clamorosa scoperta del sindaco Ezio Conte

Il sindaco di San Donato, Ezio Conte, ha rinvenuto ieri delle cartelle cliniche abbandonate in una campagna di periferia. ‘Come mai questi fogli si trovano qui?’. Sul posto, gli agenti della Polizia Municipale, che hanno posto sotto sequestro il materiale. Indagano i Carabinieri.

Migliaia di fogli di ricovero dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce abbandonati e anche bruciati in alcune campagne situate nella periferia di San Donato. La clamorosa scoperta è del primo cittadino Ezio Conte. Il sindaco, in una passeggiata di perlustrazione con l’assessore al verde, Tommaso Grande, in un primo momento non si sarebbe accorto della presenza di queste cartelle contenenti dati sensibili di molti pazienti leccesi. Al ritorno, invece, una colonnina di fumo ha attirato l’attenzione di entrambi. Dopodiché, non appena avvicinatisi, ecco la clamorosa verità: faldoni contenenti nomi, cognomi e terapie provenienti dal nosocomio del capoluogo salentino. Diagnosi e cure relative a persone affette da neoplasie polmonari buttati e predisposti per venire incendiati.

Alcuni rimasti intatti, altri completamente ridotti in cenere. “Non comprendo il perché – sostiene Conte – di questo gesto. Perché non buttare la carta dove dovrebbe essere buttata? Come mai questi fogli si trovano qui, nelle campagne del Comune? Parliamo di documentazione importante che va custodita  nelle strutture sanitarie competenti. E se proprio deve smaltirsi, non è questo il modo di farlo”. Impossibile non essere in sintonia con quanto appena dichiarato dal sindaco.
Ad ogni modo, subito dopo il rilevamento, è stata avvertita la Polizia Municipale, che ovviamente ha posto i documenti rinvenuti sotto sequestro. Poi, sul posto, anche i Carabinieri di San Cesario, i quali adesso stanno indagando al fine di comprendere cosa ci possa essere dietro tale abbandono.

Di certo, il monitoraggio dell’amministrazione locale non si ferma qui.

Spesso, infatti, i rappresentati effettuano personalmente dei sopralluoghi “ad hoc” proprio per evitare il proliferarsi di episodi incivili



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