Presunte pressioni sul centro “Imid”. Condannato a 7 anni Luigi Pepe, ex presidente dell’Ordine dei medici di Lecce

I giudici hanno disposto anche una provvisionale di 20mila euro (oltre al risarcimento del danno in separata sede) in favore dell’immunologo Mauro Minelli

Condanna alla pena di 7 anni di reclusione per Luigi Pepe, 77 anni di Surano, ex presidente dell’Ordine dei medici di Lecce, sulle presunte pressioni esercitate sul Centro Imid di Campi Salentina (chiuso nel 2014) e sul dirigente Mauro Minelli, al fine di “costringerlo” a dimettersi.

La sentenza è stata emessa dai giudici della seconda sezione collegiale (presidente Valeria Fedele, a latere Edoardo D’Ambrosio e Roberta Maggio)

I giudici hanno disposto anche una provvisionale di 20mila euro (oltre al risarcimento del danno in separata sede) in favore di Mauro Minelli e il risarcimento di 5 mila euro per una ex paziente di Minelli, entrambi parti civili nel processo con l’avvocato Anna Centonze.

Luigi Pepe è stato condannato per concussione e abuso d’ufficio (per alcuni episodi). Non solo, anche per tentata violenza privata ( è stato riqualificato il reato di violenza o minaccia per costringere a commettere un reato). Inoltre, è stata dichiarata l’interdizione perpetua dai pubblici uffici nei confronti di Pepe.

Invece, Pepe è stato assolto “perché il fatto non sussiste” dal reato di stalking e per un episodio di abuso d’ufficio. Infine, è stato dichiarato il non doversi procedere per prescrizione riguardo i reati di diffamazione e per altre ipotesi di abuso d’ufficio.

Luigi Pepe è assistito dagli avvocati Luigi Covella e Mariangela Vanessa Pepe. I legali, che hanno chiesto l’assoluzione, una volta depositate le motivazioni della sentenza entro 90 giorni, presenteranno ricorso in Appello.

Il pm Donatina Buffelli aveva invocato la condanna a 1 anno e 2 mesi, chiedendo l’assoluzione per i reati di concussione, abuso d’ufficio e stalking.

L’inchiesta è stata coordinata dal pm Paola Guglielmi. Riguardo l’ipotesi di concussione, secondo l’accusa, il presidente dell’Ordine dei medici avrebbe abusato delle sue qualità e dei suoi poteri. Anzitutto, fino al 19 luglio del 2013, avrebbe costretto il medico Mauro Minelli, 66anni, originario di Campi Salentina, a dimettersi dal ruolo di dirigente responsabile dell’Imid (il Centro di Cura delle Malattie Rare), anche attraverso minacce, allo scopo di ottenere la chiusura di tale struttura sanitaria, poiché in contrasto con i suoi interessi al mantenimento di reparti ospedalieri e di attività medica privata.

Pepe rispondeva anche dell’accusa di abuso d’ufficio, poiché avrebbe messo in atto cinque procedimenti disciplinari contro Minelli, mentre si sarebbe dovuto astenere, in considerazione dell’ostilità pubblicamente manifestata nei confronti del direttore dell’Imid.

La Procura ipotizzava anche il reato di diffamazione a carico del presidente dell’Ordine dei medici di Lecce. Pepe ad esempio nella conferenza stampa del 4 ottobre del 2014, avrebbe definito Minelli “persona poco chiara”, “millantatore”, “usurpatore di titoli”, “truffatore verso i pazienti”, incompetente”.  Pepe rispondeva anche dell’accusa di stalking, ma è stato assolto. Avrebbe messo in atto, secondo l’accusa, a partire dal dicembre del 2012, una serie di atti persecutori nei confronti di Minelli, consistenti in telefonate e lettere.

Inizialmente, il pubblico ministero Paola Guglielmi aveva chiesto di archiviare il procedimento e in seguito il gip Alcide Maritati ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione dei difensori di Mauro Minelli.

Invece, è già arrivata l’assoluzione per abuso d’ufficio per Luigi Pepe, nel processo bis sul presunto ostruzionismo nei riguardi di Mauro Minelli.

 

 

 

 



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