Caso Ivan Ciullo, i cellulari ‘raccontano’ gli ultimi giorni di vita del Dj: tante le contraddizioni

La consulenza tecnica informatica sui cellulari di Ivan Ciullo racconta un’altra verità e mette in luce alcune significative contraddizioni.

La famiglia di Ivan Ciullo, il dj trovato senza vita nelle campagne di Acquarica del Capo non ha mai creduto alla tesi suicidio. Tante, troppe le domande rimaste senza risposta da quando il corpo del giovane speaker radiofonico è stato trovato impiccato ad un albero di ulivo in contrada Calie. Una su tutte non ha mai dato pace a mamma Rita e papà Sergio: Ivan non aveva alcun motivo per farla finita. Perché se aveva deciso di stringere intorno al collo il cavo di un microfono ha fatto benzina e ha confermato la sua presenza ad una cena con amici e colleghi quella stessa sera in cui avrebbe scritto la parola fine? E ancora non convince la grafia con cui è stato scritto «Per mamma e papà» sulla lettera di addio lasciata in auto per spiegare i motivi del gesto (qui tutti i dubbi). Per trovare la verità, e quindi per avere giustizia, la famiglia del dj salentino ha combattuto una lunga battaglia che, oggi, si arricchisce di un nuovo capitolo.

È stata depositata in Procura un’integrazione della consulenza tecnica informatica svolta dall’Ingegner Luigina Quarta, consulente nominato dai genitori, sui due telefoni cellulari utilizzati da Ivan. Un lavoro minuzioso che ha portato alla luce anche i file cancellati, i registri delle chiamate, in entrata e in uscita e altri dati che erano stati considerati irrecuperabili. E anche in questo caso, per i genitori qualcosa non torna. Più di qualche punto meriterebbe di essere approfondito.

Gli ultimi due giorni di vita di Ivan

Secondo la consulenza l’ingegner Quarta l’ultima attività del cellulare di Ivan è stata registrata ben oltre l’orario presunto della sua morte: alle 20:14:03 risulta un aggiornamento della posta elettronica, attività sui social e l’apertura di un file Mp3. L’autopsia – eseguita dei medici legali Francesco Introna e Alberto Tortorella dopo che il Pubblico Ministero aveva dato l’ok alla riesumazione della salma – ha fissato l’ora della morte tra le 19.00 e le 23.00 di quel terribile 22 giugno di quattro anni fa.

Non solo, la perizia dimostrerebbe che il cellulare alle 19.09 si trovava nel centro di Taurisano e non in località Calie, dove è stato ritrovato il corpo di Ivan e dove la sua macchina si era fermata alle 17.13, come testimonia il satellitare installato nell’auto. Mentre il GPS dell’auto si è fermato in campagna, il GPS del cellulare di Ivan continua a registrare l’attività indicando una serie di posizioni e di luoghi che non erano stati mai menzionati finora e che dovranno essere approfonditi.

Le contraddizioni

L’analisi dell’Ingegner Quarta mette in luce anche alcune contraddizioni nelle dichiarazioni ufficiali dell’indagato – l’uomo con cui Ivan aveva da poco cominciato una relazione definita ‘tormentata’ è l’unico iscritto nel fascicolo aperto per istigazione al suicidio – che ha affermato di aver ricevuto il 21 giugno diverse telefonate da parte di Ivan, di non aver risposto e di averlo richiamato alle 19.00. I tabulati raccontano un’altra storia: Ivan lo ha chiamato una sola volta, poi gli ha inviato un whatsapp nel quale lasciava presagire un suicidio. L’indagato ha sempre sostenuto di aver letto solo a tarda sera questo messaggio e di essere passato davanti casa di Ivan per accertarsi che fosse tutto a posto e di aver verificato che la sua auto non c’era. La perizia tecnica però dimostra che lui l’ha letto subito, poco dopo l’invio, e il suo Gps testimonia che quel giorno non è mai andato davanti casa di Ivan.

Un’altra contraddizione risale al 20 giugno. L’indagato ha dichiarato di aver parlato con Ivan quel giorno e di averlo sentito molto sconfortato. Ma i messaggi e i vocali rinvenuti dall’Ingegner Quarta sul cellulare raccontano di un Ivan pieno di vita, di amicizie e di un tono sempre allegro e scherzoso. In particolare, alcuni vocali inviati al gruppo dei colleghi della Radio in cui lavorava e con i quali stava organizzando una cena per il giorno seguente, il giorno in cui si sarebbe suicidato.



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